Ciao sono Sara!
In questo articolo vedremo il significato di flessibilità psicologica.
Ti ho già parlato della [psicologia cognitivo comportamentale e del modello dell’ACT], e di come questo modello ha enfatizzato il ruolo centrale dell’accettazione in psicoterapia.
L’accettazione è rivolta sia verso gli eventi esterni, che gli eventi interni – pensieri ed emozioni –
Per modificare un evento psicologico, che è il prodotto di un’esperienza che non possiamo cancellare a nostro piacere, è necessario cambiare il contesto emotivo soggettivo in cui questo evento si è verificato: solo in questo modo si può arrivare a modificare la funzione di quell’evento.
Il modello ACT trae le sue radici teoriche e filosofiche dalla [Relational Frame Theory – RFT -], teoria sulla cognizione umana e sul linguaggio, con forte supporto empirico e da un approccio filosofico fondato sulla scienza contestuale comportamentale chiamato contestualismo funzionale.
Per la scienza contestuale comportamentale l’oggetto di studio è “l’azione- nel-contesto”. Ogni evento psicologico viene considerato nel suo insieme e include anche il contesto in cui avviene. Per azione si intende ogni tipo di comportamento manifesto, emotivo o cognitivo. Perciò pensare, sentire, percepire e ricordare, sono tutte azioni psicologiche. Per contesto si intende invece l’insieme di situazioni e fatti presenti e passati del soggetto sia interni che esterni.
Ogni azione assume significato solo se considerata all’interno del contesto in cui si svolge, se si elimina il contesto, si perde anche l’evento psicologico. L’unità di base è quindi l’interazione tra il soggetto e il suo contesto. Il contestualismo funzionale si basa anche su un criterio di verità pragmatica: criterio secondo il quale è vero solo ciò che funziona, ovvero la verità di un soggetto non può essere uguale a quella di un altro se vi sono obbiettivi diversi. La verità viene determinata sulla base della coerenza con gli obbiettivi personali e sulla base della loro funzionalità. Per tale motivo l’enfasi viene posta sulla definizione dei valori e obbiettivi individuali, prestando sempre molta attenzione alla loro praticabilità e funzionalità per il soggetto. Inoltre, dal punto di vista del contestualismo funzionale, è possibile influenzare in modo significativo le azioni della persona solamente agendo sul contesto. Le azioni della persona possono essere modificate solamente modificando il contesto verbale, in quanto non è possibile modificare direttamente le azioni di qualcun altro. Nel contestualismo funzionale, il modo in cui si giustifica ciò che facciamo e ciò in cui crediamo, avviene sulla base dell’utilità di conservare tali convinzioni per il soggetto e non sulla base della loro corrispondenza con la realtà. Tale modo di osservare il pensiero, permette al terapeuta ACT una maggiore flessibilità nel suo lavoro con le persone, in quanto lo scopo della seduta non è più quello di dimostrare che i loro pensieri sono inesatti, inefficaci o non corrispondenti alla realtà, ma di volgere l’attenzione su ciò che funziona o meno sulla base dell’esperienza della persona stessa. Anche in questo caso il pensiero è considerato parte dell’attività simbolica e quindi come tale può essere trattato come un’azione-nel-contesto. Così facendo è possibile aiutare la persona a prendersi la responsabilità delle proprie azioni cognitive aumentando la flessibilità del comportamento, permettendogli di selezionare quelle azioni funzionali sulla base dell’esperienza, del comportamento e dei risultati ottenuti.
Ora ti accompagno nella scoperta della flessibilità psicologica
La flessibilità psicologica viene definita la capacità di restare, da essere umano consapevole, in contatto con il momento presente, pienamente e senza inutili difese, per come si è e non per quello che si dice di essere, allo scopo di conservare o modificare un comportamento in funzione dei valori scelti.
La flessibilità psicologica secondo il modello dell’ACT può essere sviluppata attraverso alcuni processi, che vengono elaborati e sviscerati nel percorso psicoterapico. Riuscire a sviluppare la flessibilità psicologica consentirebbe di superare i momenti critici e di vivere pienamente il presente muovendosi nella direzione tracciata dai propri valori.
Hexaflex – Hayes Steven C.
L’ACT enfatizza la natura continua del comportamento umano e per tale motivo si propone un modello unificato, detto di “flessibilità psicologica”, come modello del funzionamento umano rappresentato graficamente sotto forma di figura esagonale definita “Hexaflex”, costituito da sei processi di base. Per come è concepito, esso costituisce sia un modello di salute psicologica che di psicopatologia. Il concetto di base è che i processi alla base del modello siano ampiamente responsabili dell’adattabilità dell’uomo – Hexaflex positivo -, se usati in modo flessibile nei vari contesti di vita. Per contro, essi possono originare un funzionamento disadattivo ed eccessiva sofferenza psicologica se utilizzati dall’individuo in modo rigido ed inflessibile – Hexaflex negativo -. L’inflessibilità psicologica emerge dall’evitamento delle esperienze, dall’invischiamento cognitivo, dall’attaccamento al sé-concettualizzato, alla perdita di contatto con il presente e con il risultante fallimento nell’intraprendere i necessari passi comportamentali in accordo con i valori centrali. Essa deriva da un controllo del contesto debole, poco efficace e disadattivo a causa di un eccessivo o rigido uso dei processi verbali.
Mentre la flessibilità psicologica può essere definita come la capacità di restare, da essere umano consapevole, in contatto con il momento presente pienamente e senza inutili difese per come si è e non per quello che si dice di essere e conservare o modificare un comportamento in funzione dei valori scelti. Infatti, l’obbiettivo dell’ACT è far sì che i processi verbali e cognitivi rientrino meglio sotto il controllo contestuale facendo in modo che la persona rimanga il più possibile in contatto con le conseguenze positive delle sue azioni, valutando quindi ciò che funziona per lui. Per fare ciò l’ACT lavora sul contesto dell’attività verbale, considerata l’elemento chiave nel produrre sofferenza eccessiva, e attraverso l’uso di tecniche specifiche tra cui l’utilizzo di metafore, si prefigge di insegnare alla persona diverse abilità per incrementare la flessibilità psicologica.
Secondo il modello ACT la sofferenza psicologica (o inflessibilità psicologica) sarebbe il risultato di tentativi di evitamento e/o soppressione della propria esperienza interna (ad esempio pensieri ed emozioni disturbanti), di immedesimazione con i propri pensieri (fusione cognitiva), della difficoltà di stare nel momento presente e dell’incapacità di agire secondo i propri valori personali.
La flessibilità psicologica è una competenza che ci permette di adattarci e rispondere in maniera efficace alle situazioni che incontriamo. Per essere flessibili è necessario essere consapevoli di ciò che sta accadendo nel “qui e ora” e individuare una risposta efficace.
Le principali componenti della flessibilità psicologica sono:
- L’abilità di essere presenti a ciò che accade fuori e dentro di noi nel “qui ed ora” in modo da essere completamente focalizzati e coinvolti in ciò che si sta facendo; aperti senza giudizio agli stimoli che provengono dall’ambiente che ci circonda e riducendo l’influenza e gli effetti negativi dei pensieri e dei sentimenti dolorosi.
- L’abilità di intraprendere azioni efficaci, ovvero un’azione che sia:
1)Consapevole e intenzionale, invece che impulsiva e inconsapevole;
2) Motivata, guidata e ispirata dai propri valori fondamentali;
3) Adattabile alle esigenze della situazione.
Aumentando la flessibilità psicologica, si è maggiormente in grado di gestire efficacemente i sentimenti difficili, arrestare quei processi di pensiero che non ti sono d’aiuto, modificare i comportamenti inefficaci o controproducenti in modo tale da costruire relazioni migliori.
La ricerca scientifica dimostra che maggiore è il nostro livello di flessibilità psicologica migliore è la nostra qualità della vita e il livello di benessere in ambito lavorativo.
L’ACT ha un’efficacia sostenuta sperimentalmente su una varia gamma di condizioni cliniche: depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, stress lavorativo, dolore cronico, ansia, disturbo post traumatico da stress, anoressia, abuso di sostanze.
Nei precedenti articoli, in particolare dove vi parlo di [Mindfulness], di [agilità emotiva] e di [metacognizione]; sono un filo conduttore per arrivare fino a qui, alla flessibilità psicologica.
Scegliendo la pratica della Mindfulness o di sviluppare agilità emotiva, si va anche a sviluppare e rafforzare la flessibilità psicologica.
Proprio per questo, come ho già indicato prima, seguendo i miei articoli precedenti, ci si può sperimentare nella strategia che fa più per noi per poter migliorare la nostra qualità di vita, iniziare un cambiamento per un benessere psicologico e non solo.
Articolo di:
Sara Lampronti
Bibliografia essenziale:
– Russ Harrus, ”Fare ACT”; (francoangeli editore 2016).
Le informazioni contenute in questo post non sono indicazioni o prescrizioni mediche, hanno il solo scopo di informare. Al fine di agire nel rispetto del proprio corpo e bene farsi seguire da operatori del benessere accreditati e consultare sempre il proprio medico.
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