Autore

Fabio Valenzisi

Kinesiologo e docente di kinesiologia olistica applicata, esperto in kinesiologia educativa, kinesiologia psicoapplicata e studioso di filosofia. Insegna fondamenti di kinesiologia applicata, kinesiologia emozionale, teoria e pratica metodologica presso le scuole accreditate ASI.

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5 Comments

  1. 1

    Natascia

    Buongiorno, soffro di valvola ileocecale aperta da quando avevo 23 anni ma solo pochi mesi fa ho trovato un osteopata che, attraverso test kinesiologici, ha capito di cosa si tratti. Purtuttavia la valvola torna in disfunzione dopo pochi giorni dal trattamento. Lui mi ha detto che il problema é causato da una disfunzione del sistema parasimpatico e mi ha praticato una lunga manovra sul nervo vago. Il problema principale é che mi causa la cronica infiammazione al muscolo adduttore destro ed essendo sportiva mi rende ancora più nervosa.
    C’è un protocollo per risolvere definitivamente questo problema?
    Grazie davvero!

    Reply
    1. 1.1

      Fabio Valenzisi

      Buongiorno Natascia, quando si parla di disturbi relativi a squilibri disfunzionali come la valvola ileocecale, il concetto di “soluzione definitiva” è molto relativo. Lungi dal volerla scoraggiare, anzi. Ma sarei disonesto a dirle: “si, la soluzione definitiva c’è”… Purtroppo nell’ambito dei rimedi olistici e/o medicina olistica, dobbiamo sempre tenere ben presente le variabili soggettive interconnesse di struttura, biochimica e psiche.
      Fatta questa dovuta premessa, il suggerimento che posso darle è di continuare a farsi trattare dal suo osteopata di fiducia, in modo da stimolare frequentemente il suo sistema fisiologico all’equilibrio. Si tratta di un suggerimento generale, perché non so quante sessioni ha fatto con l’osteopata, con che tipo di frequenza; e se sta seguendo anche un programma alimentare finalizzato. Perciò, devo continuare entro una linea generale di suggerimenti.
      Il fatto che la valvola torna in disfunzione dopo pochi giorni è un’eventualità molto comune, soprattutto se si trascura il fattore nutrizionale e alimentare, ma anche questo dipende molto da soggetto a soggetto.
      Entrando nel merito dello squilibrio della valvola ileocecale: spesso si ha la convinzione erronea che sia sufficiente indentificare il problema in oggetto per poi attraverso una manovra risolverlo, purtroppo non funziona così: come avrà colto dal mio articolo i fattori alimentazione (cosa si mangia e come lo si mangia) e nutrizionale (la necessità specifica di integrare sostanze nutrienti specifiche) sono molto importanti; in più, lo dico per esperienza, bisogna evitare di sottovalutare stress emotivo ed ecologia personale, condizioni spesso prese sotto gamba a causa dell’abitudine (comprensibile) ad accostarsi alle discipline naturali con la stessa “forma mentis” di quando si usa un farmaco…
      Ricapitolando questi sono i suggerimenti che posso darle: continui a seguire le indicazioni del suo osteopata; consideri o rivaluti l’ambito nutrizionale e alimentare, magari sotto la guida di un medico nutrizionista con orientamento olistico/naturale; prenda in seria considerazione il suo rilassamento. E con pazienza, come a dico a tutti i miei clienti: – “stai sul pezzo!”
      Non molli, e ricordi sempre che i tempi biologici del corpo sono molto diversi dai tempi psicologici del pensiero, incalzati dalle nostre umane aspettative. 😉
      Ovviamente, in questa “stanza digitale” dedicata ai commenti, per ovvie ragioni non posso darle indicazioni più specifiche. Nel caso si sentisse di approfondire, la prego di scrivermi in privato usando il form che trova nell’area contatti del sito. Essendo pubblici, i commenti che rilascio in coda agli articoli hanno lo scopo di rispondere sia al soggetto interessato che a tutti i lettori del blog.

      Sperando di averla aiutata, almeno un po’, le porgo i miei più cari saluti.

      Reply
  2. 2

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    You are a very clever person!

    Reply
  3. 3

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    Thanks , I have recently been searching for info about this topic for ages and yours is the best I’ve found out till now. But, what concerning the bottom line? Are you sure about the source?

    Reply
    1. 3.1

      Fabio Valenzisi

      The bottom line relates to methodological practice and observation in applied kinesiology. As for the source, there are bibliographic references at the end of the article; at the moment I am not aware of any strictly scientific sources on this subject. Therefore, as I always say, kinesiology operates in the field of empirical observation by placing hypotheses based on the expressive phenomena of the body, understood as “olos”.
      I realize that the trend, today more than ever, is to want to make sure of the quality of the sources, in order to feel safe. But, expanding the discussion more generally, we must take seriously the authentic scientific reality that lies behind the illusion of scientific rigor, brought to the fore not only by the mass media, but also by scientific journals. In fact, at present we have roughly 11% of evidence of good scientific quality that certifies the effectiveness of the treatments: and these must certainly be taken into consideration.
      On the other hand there is not only the “evidence” of the published evidence, but there is that 89% of light and shadow, a field that is the domain of experience, consciousness and human skill in mixing each ingredients of the medical art. This statement is not risky, but based on facts reported for some time in scientific journals, the best known and most recent is certainly Richard Smith who in 2014 published a severe editorial in the British Medical Journal entitled “medical research is still a scandal”, in to which he takes up the considerations expressed 20 years earlier by the statesman Doug Atman in his editorial entitled: “The Scandal of Poor Medical Research”. These are the reference links:
      https://blogs.bmj.com/bmj/2014/01/31/richard-smith-medical-research-still-a-scandal/
      https://www.bmj.com/content/308/6924/283
      The scenery highlighted by these authors shows how the reality of “sources” in medicine is very different from what most people commonly believe. Therefore, with this panorama we can say that the sources of applied kinesiology have a raison d’etre, at least as hypotheses of scientific interest.
      In fact, if most of the theories that explain biological phenomena (ie the “how” things work and the etiology) are based on hypotheses, partially or completely unverified. It is precisely for this reason that there can be so many theories and methodologies such as applied kinesiology and its numerous methodological orientations: because there is a huge gap of knowledge to fill.
      If “science said” really, there would be no room for discussion.

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