
Il respiro è probabilmente la cosa più naturale e spontanea che caratterizza la nostra vita, si può dire tranquillamente che la vitalità è scandita dal ritmo e dalla profondità del nostro respiro; respirare è un bisogno fisiologico fondamentale. Purtroppo, la frenesia “tecnogena” della vita attuale condiziona fortemente la naturale capacità di respirare efficacemente, praticamente tutti, in qualche misura, abbiamo il diaframma bloccato; respiriamo talmente male che è come se ci dimenticassimo di farlo. Inoltre, la respirazione è l’atto più efficace per entrare in contatto con la corporeità, con la dimensione percettiva del nostro corpo. Perciò, per [essere un buon animale], ricordati di respirare!
Respirare sta alla base della tua capacità vitale
La capacità vitale determina l’efficienza con cui il corpo gestisce le sue risorse energetiche e dipende tantissimo dalla qualità della tua respirazione, il respiro infatti sta alla base di tutte le funzioni fisiologiche, pertanto se la tua respirazione è limitata anche tutti i processi vitali lo sono, dalle reazioni fisiologiche di base come l’ossigenazione cellulare alle capacità motorie che determinano le tue azioni quotidiane. Perciò è molto importante porre attenzione alla respirazione, puoi farlo ogni giorno, dedicando dieci minuti per entrare in contatto con il tuo copro attraverso il respiro, ricordati di farlo in modo naturale e di portare attenzione alla fase espiratoria.
L’importanza della fase Espiratoria
Statisticamente il diaframma respiratorio tende con più frequenza a bloccarsi in inspirazione, ciò vuol dire che l’atto di buttare fuori l’aria è “quasi assente”: la fase espiratoria attiva il sistema nervoso parasimpatico con effetti positivi sul recupero e sulla risposta di rilassamento. Per questo motivo le persone stressate hanno difficoltà a rilassarsi, il loro respiro resta bloccato e superficiale, questa condizione impedisce una naturale profondità respiratoria con effetti negativi sulla capacità di gestire efficacemente lo stress quotidiano.
Cosa si intende per respirazione profonda?
Respirare profondamente non significa tirare il fiato o fare il pancione 24 ore su 24. In condizioni ottimali la profondità del respiro avviene in modo spontaneo: il diaframma rilassato effettua il suo lavoro senza restrizioni e il coinvolgimento della pancia avviene naturalmente, ciò si intende per profondità del respiro. Puoi capire questo concetto osservando come respira un bambino, ti accorgerai che la sua pancia si muove libera in qualsiasi attività che svolge; è sempre rilassato e fino a quando i condizionamenti sociali sono minimi è in grado di tornare rilassato anche dopo aver pianto per ore.
L’adulto, all’opposto, ha la tendenza a trattenere a causa del forte grado di inespressività a cui è soggetto, i condizionamenti sociali giocano un ruolo cruciale in questo: sono infatti le regole sociali, implicite ed esplicite, a bloccare l’espressività individuale. Ciò accade sopratutto per ragioni emotive: l’adulto tendenzialmente ha un rapporto frammentato con la dimensione emotiva e ciò comporta una scissione fra l’espressività corporea – i muscoli, nel nostro caso particolare il diaframma respiratorio – e la dimensione mentale.
Espressione e respiro
Questo scenario si traduce nello stato di malessere che noi kinesiologi [NovaTherapy®] definiamo inespressivo, in cui pensieri ed emozioni restano bloccati nella muscolatura che è il vettore espressivo primario: trattenere, contrarsi, ripiegarsi su se stessi è l’esito dell’emotività inespressa e a livello respiratorio ha un impatto negativo notevole sia sulle strutture muscolari coinvolte nella respirazione sia sulla qualità ed efficacia dei comportamenti e delle azioni in generale. SI crea un circolo vizioso dove il comportamento, condizionato dall’esperienza e dalle regole sociali, favorisce il blocco espressivo a livello muscolare; viceversa, il blocco inespressivo dei muscoli condiziona il comportamento…
Rigidità: un campanello di allarme

Il diaframma respiratorio e le sue relazioni anatomofunzionali
Provare sensazione di rigidità al [plesso solare], al tratto dorsale della schiena, al collo e alle spalle; sentire la necessità di sospirare e/o tirare il fiato oppure avere la sensazione di non riuscire a respirare, a procedere liberamente in un atto respiratorio profondo e liberatorio. Sono tutti segnali di un diaframma bloccato e di capacità vitale ridotta al minimo per sopravvivere.
Questa condizione di disagio si può migliorare applicando quotidianamente degli esercizi di respirazione, mirati a favorire la riposta di rilassamento necessaria per allentare le tensioni diaframmatiche.
Le due strategie che ti illustrerò sono sono rimedi generali. Non tengono conto delle componenti personali specifiche; tuttavia sono molto utili per migliorare da soli la respirazione.
In certi casi diventano un coadiuvante terapeutico molto efficace per accompagnare percorsi più personalizzati di tipo psicologico o [kinesiologico applicato] e [psicoapplicato].
Strategie pratiche per respirare meglio
Di seguito trovi descritti due semplici esercizi: puoi scegliere di praticarne quotidianamente uno dei due oppure farli entrambi in momenti diversi della giornata, allo scopo di migliorare e mantenere la tua capacità vitale:
- Crea le condizioni per prenderti 10 minuti al giorno, tipo nella pausa pranzo e rilassarti; Fallo in un contesto tranquillo in cui sei certo di non essere disturbato. Siediti comodo su una poltrona, un divano, la poltrona della scrivania dell’ufficio – non sdraiarti per evitare di addormentarti –, appena ti senti comodo inizia a portare attenzione al tuo respiro, concentrandoti sulla fase espiratoria. Lascia che il respiro si naturale e profondo: comincia a respirare con il basso ventre e via via coinvolgi la parte media e poi alta del torace.
Lascia che il respiro sia spontaneoEvita di respirare con eccessiva enfasi, lascia che tutto avvenga spontaneamente; potrebbe succedere che ti venga l’impulso di sospirare profondamente, fallo ed evita di forzarti a mantenere un respiro meccanico e innaturale. Va bene tutto, basta che respiri e lasci andare i pensieri; se un pensiero ti assale è perfettamente normale, nessun problema, appena te ne accorgi riporta semplicemente l’attenzione al tuo respiro.Sono sufficienti dieci minuti/un quarto d’ora per apprezzare gli effetti di questo esercizio: al termine ti sentirai ricaricato, leggero e più vitale. Nonostante la posizione seduta comoda, potrebbe succedere di addormentarsi, a volte capita, è normale e non compromette l’esito della pratica. Succede quando si è molto stressati, è un messaggio del corpo che ti informa del suo bisogno di recupero. Con la pratica quotidiana, riuscirai a mantenere la presenza per l’intera durata dell’esercizio.
- Un altro metodo poco più impegnativo consiste nell’implementare l’esercizio respiratorio con un programma neuroacustico: richiede circa 20 minuti di tempo e l’utilizzo di cuffie stereo – non auricolari –. La neuroacustica è una tecnologia sonora che stimola il cervello su particolari onde cerebrali, per saperne di più consulta la pagina dedicata alla [neuroacustica].
I benefici delle onde Theta
In questo caso ti suggerisco un programma di base che si chiama “stimolazione theta” (puoi scaricare il programma cliccando al link alla fine di questo paragrafo). I ritmi theta si manifestano naturalmente in tutte le persone al momento di addormentarsi e al momento del risveglio. Quando sei in stato cerebrale theta si attivano le capacità di concentrazione, si sviluppa l’intuito e l’organismo si ripristina attivando i suoi naturali meccanismi di recupero.
L’influenza curativa delle frequenze theta è stata confermata da molti studi clinici. In particolare, le ricerche si concentrano sullo studio dei ritmi binaurali: [PER VISIONARE ALCUNI STUDI SCIENTIFICI LEGGI LA SEZIONE DI NEUROACUSTICA DEL SITO CLICCANDO QUI]
Entrando in stato Theta ti liberi dalle paure, ansie, emozioni negative; ritorni all’armonia e alla sensazione di tranquillità e integrità col tuo mondo. I tempi di recupero del tuo organismo diventano più veloci; e dolcemente ogni blocco espressivo del diaframma respiratorio e della muscolatura in generale viene allentato.
Inoltre, le onde theta sono una frontiera tra il conscio e il subconscio, aprono l’accesso alle associazioni libere, alle intuizioni, alle idee creative.
– Puoi scaricare il programma neuroacustico “Stimolazione Theta” [CLICCANDO QUI] –
ATTENZIONE: leggi e segui attentamente le istruzioni contenute nella pagina di download del programma!
Come vedi sono esercizi molto semplici, richiedono solo un po’ di tempo e pratica quotidiana. Rispettando ogni giorno questo impegno, nel giro di una settimana potrai già apprezzare i primi miglioramenti; nel giro di tre settimane proverai cambiamenti tangibili come: sensazione di più energia, meno stanchezza, più lucidità e capacità di concentrazione, migliore rapporto con le situazioni del tuo mondo, rilassamento del plesso solare e benessere generale. Se decidi di praticare insieme i due esercizi i risultati saranno ancora più veloci e tangibili!
Tieni presente un’eventualità importante
In certe situazioni, soprattutto quando la persona è molto stressata, potrebbero insorgere disagi come dolenzie muscolari, stati di fastidio generico sia fisico che emotivo. Se succede, riduci la frequenza della pratica: puoi ad esempio alternare un giorno di pratica a uno di pausa, ridurre il tempo a 5 minuti; se usi il programma neuroacustico puoi fermarti prima e arrivare a completarlo pian piano; oppure usare il programma a giorni alterni e limitarti al primo esercizio nel giorno di pausa. Ad ogni modo, per qualsiasi dubbio e chiarimento puoi contattarmi tramite l’apposito campo della sezione [contatti], sarò lieto di aiutarti a progettare il programma quotidiano in base alla tua esperienza.
Quando ricorrere all’intervento del kinesiologo

Sblocco diaframmatico in Kinesiologia Applicata
Se dopo tre mesi di pratica costante degli esercizi i risultati ottenuti non coincidono con le tue aspettative. Probabilmente hai bisogno di un approccio più preciso e misurato sulle tue condizioni personali.
Correggere e sbloccare i muscoli per respirare meglio
In questo caso la kinesiologia applicata può aiutarti a scoprire le cause del tuo malessere: con le tecniche opportune il kinesiologo è in grado di valutare con precisione la tua capacità vitale, il livello di stress corporeo e le strutture muscoloscheletriche coinvolte nella respirazione come il diaframma e tutti i muscoli respiratori ausiliari, l’equilibrio del bacino pelvico, dell’osso sacro, del tratto cervicale e della mandibola; sono tutte strutture coinvolte, direttamente o indirettamente, nella respirazione.
Problemi di dolore, rigidità o blocco a questi livelli strutturali compromette la naturale espressione vitale del corpo, enfatizzando fenomeni eterogenei di malessere generale come stanchezza, affaticamento, difficoltà di concentrazione, ansia, attacchi di panico, alterazioni della qualità del sonno.
Apportando specifiche correzioni, il kinesiologo, favorisce la riorganizzazione neurologica dell’organismo e del corpo; ripristinando i naturali meccanismi respiratori, fondamentali per lo stato ottimale di benessere e salute.

Articolo di:
Fabio Valenzisi
Bibliografia essenziale:
Le informazioni contenute in questo post non sono indicazioni o prescrizioni mediche, hanno il solo scopo di informare. Al fine di agire nel rispetto del proprio corpo e bene farsi seguire da operatori del benessere accreditati e consultare sempre il proprio medico.
Se desideri essere messo in contatto con un medico specializzato in medicina integrata e olistica, uno dei nostri kinesiologi o direttamente con l’autore contattaci, saremo lieti di consigliarti gratuitamente sui professionisti della nostra rete di contatti.
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