
Tu sai come dormire! Il tuo “corpo espressivo” sa perfettamente quanto riposo gli ci vuole e come mandarti nel mondo dei sogni in un baleno, lasciando andare le preoccupazioni e i problemi del mondo, mentre lui pensa a recuperare le energie e a rinfrancare la tua mente.
Eppure, potresti anche dormire troppo, perché non sai come riempire le tue ore di veglia, oppure perché sei stato sopraffatto dalla ripetitività della routine, dalla noia, o dall’inerzia.
Infatti la maggior parte della gente si sforza di dormire più del necessario: dormire otto/dieci ore per notte è una rigida abitudine che impigrisce e intorpidisce. E al tuo corpo non piace; in effetti, se ti osservi, le reazioni più comuni del tuo corpo al troppo sonno sono rigidità, mal di schiena, intontimento, in certi casi anche mal di testa e capogiri.
Se insisti a voler andare a dormire alle dieci, per svegliarti il mattino dopo alle sette (salvo per il fine settimana, quando si può dormire fino a mezzogiorno), forzi il tuo corpo a un trantran artificiale che prima o poi avrà effetti negativi sulla qualità della vita.
L’insonnia diventa un problema solo quando non ti fidi del tuo corpo.
Se vai a letto prima di quando il tuo corpo ha voglia di dormire, non c’è da meravigliarsi se ti ritrovi immobile con gli occhi sbarrati che guardano il buio del soffitto mentre rimugini sui tuoi problemi, cercando, anzi sforzandoti di addormentarti.
Quando il tuo corpo è pronto, si rilasserà naturalmente, tranquillizzerà la tua mente e così potrai goderti la sensazione di sonno senza porre nessuno sforzo su te stesso. Per questo è necessario che tu impari ad ascoltare il tuo corpo, a entrare in sintonia con i suoi ritmi.
La brutta abitudine di negarsi il sonno
Oltre alla maggior parte di persone che passa troppo tempo sforzandosi di dormire, ottenendo come risultato un sonno di scarsa qualità e disturbato; ci sono quelli che addirittura si negano il sonno: come ad esempio lo studente che resta sveglio per due giorni per preparare un esame, il camionista che deve assolutamente arrivare a destinazione il mattino dopo, stanco o non stanco; il manager che lavora senza sosta giorno e notte per preparare il progetto commerciale in tempo per la scadenza. Naturalmente, questi soggetti cercano di negare il fatto che anche loro, essendo prima di tutto animali, devono dormire, perché il loro corpo ne ha bisogno; così, a causa di questa convinzione artefatta si affidano a sostanze stimolanti: sul caffè, sulle pillole stimolanti o su altri “rimedi” più o meno naturali che sopprimono l’istinto naturale ad addormentarsi, proprio perché debbono tentare di funzionare al massimo livello come fossero macchine.
Quando l’utilizzo di qualsiasi sostanza, anche naturale, viene usata allo scopo di fare di più, siamo in presenza di un comportamento identico a quello del “doping”. Sopratutto l’uso di rimedi naturali va sempre associato ad un comportamento orientato al recupero, solo così si può veramente beneficiare degli effetti positivi di un rimedio naturale, sia che si tratti di un integratore o di una tecnica; sia che lo scopo sia dormire bene o stare bene in senso lato.
Non esiste nulla che possa sopprimere gli effetti della mancanza di sonno sul tuo corpo: crollo nervoso, irritabilità, alterazioni intestinali e tutta una serie di effetti psicosomatici, che alla fine, possono condurre “all’esaurimento nervoso”. La mente nello studente si spezza e lui si ritrova incapace di condurre l’esame in modo brillante se non scarabocchiando assurdità sul foglio; il camionista si addormenta alla guida e va fuori strada; il manager si becca l’ulcera e colite nervosa rischiando probabilmente una “crisi di nervi”.
Ormai è risaputo e le ricerche psicologiche lo dimostrano, che gli animali possono impazzire molto rapidamente se viene loro negato il sonno, interrompendo ripetutamente il loro schema: creando, cioè, l’insonnia. In passato la privazione del sonno era usata come tortura…
Le due facce del dormire male, ovvero dell’insonnia
A questo punto avrai certamente capito come l’insonnia, che è l’incapacità prolungata e anormale di ottenere un adeguato periodo di sonno ristoratore, ha due facce.
- Una consiste nella tendenza a trascorrere troppo tempo cercando di addormentarsi, risultato dell’inerzia priva di stimoli della vita globale. E’ un fatto che la gente molto impegnata, quelli che hanno uno scopo e si danno da fare o sono stimolati dalle cose della vita, non dormono troppo, cosa che invece succede a quelli che rispondono passivamente alla noia senza ricercare stimoli e interessi nel mondo; è pur vero che ci sono ricerche che riferiscono come le persone brillanti tendano a dormire molto, ma spesso questa teoria riguarda il concetto “allodola” o “gufo”: molti artisti, pensatori, inventori, lavorano di notte e perciò si alzano tardi (chi può permetterselo…). Quindi per conciliare questi due punti di vista è opportuno conoscere se stessi al punto tale da comportarsi nei confronti del proprio sonno con equilibrio, trovando la giusta misura.
Ad ogni modo, dormire troppo è un’insonnia in cui il tuo riposo non risulta adeguato perché il corpo rimane a letto per più tempo di quanto vorrebbe stare. Magari il tuo corpo avrebbe voglia di farsi una corsa o una camminata nel parco, eppure è costretto a letto. Per questo motivo si ribella e disturba il riposo – eccessivo – che tu vorresti dargli. In questo modo ci vuole il doppio di tempo per ottenere il riposo che avresti potuto avere nella metà dello ore trascorse.
- L’altro lato dell’insonnia si rivela quando il livello di ansia rispetto le situazioni della tua vita diventa critico (sempre sull’orlo del panico), così neghiamo a noi stessi il tempo del sonno. Allora facciamo ricorso a delle droghe e ci obblighiamo a dormire. Quando finalmente ci siamo addormentati, ecco che ci risvegliamo tre o quattro ore dopo con sudori freddi, ansiosi e frustrati. Interrompiamo il nostro schema naturale di sonno e di sogno e alla fine ci spezziamo.
Se ascolti i tuoi istinti animali, vedrai come cercano di guidarti verso i ritmi che in ogni momento sono migliori per te, in qualsiasi situazione. Per ritornare agli istinti ed [essere un buon animale] per quanto riguarda il tuo comportamento nel dormire, considera le seguenti indicazioni:
Per dormire bene impara a fidarti del tuo orologio interno
Devi sapere che in qualche punto del nostro cervello esiste un cronometro, preciso come un orologio svizzero, garantito per tutta la vita. Il suo funzionamento, dal punto di vista fisiologico, è piuttosto complesso; ma il suo scopo è molto semplice: farti sentire quando è ora di coricarti e quando hai dormito a sufficienza e puoi alzarti, fresco e riposato. Nella sua funzione ottimale il nostro orologio interno è strutturato affinché il sonno sia della durata giusta, ne troppo ne troppo poco.
Il tempo tecnico logora la consapevolezza
Ma al giorno d’oggi il nostro orologio interno tende ad essere sfasato. La causa di questo sfasamento è da ricondurre, da una parte alla dimensione tecnologica del nostro ambiente e dall’altra al nostro comportamento, troppo spesso inconsapevole: i ritmi imposti dagli apparti tecnici – computer, internet, smartphone, meccanismi dirigenziali e politiche aziendali, istituzioni – sono diventati un grande ingranaggio tecnico il cui unico scopo è l’efficienza e la produzione orientata alla crescita ad ogni costo. Inutile dire come questa dimensione tecnica, volta esclusivamente all’autopotenziamento, sia innaturale: ognuno di noi viene privato in una certa misura della sua consapevolezza, solo per il fatto di essere condizionati a dei ritmi tecnogeni che solo le macchine possono effettivamente sostenere.
Questo primo punto ci porta alla seconda causa, la consapevolezza. Per acquisire consapevolezza all’interno dello scenario tecnogeno in cui ci troviamo a vivere è necessario uscirne, o meglio, mettere tra parentesi le sue ingiunzioni. La messa in parentesi può avvenire solo quando ti accorgi di Te, delle tue necessità biologiche in primis e di quelle interiori. In questo modo riesci ad uscire dal tempo tecnico pur restandoci dentro: sei NEL tempo tecnico e non più DEL tempo tecnico. Grazie a questa sorta di “mossa Kansans City” puoi svincolarti dal passaggio indotto del tempo tecnico e riappropriarti dei Tuoi ritmi personali!
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- Se vuoi capire la mossa Kansans City, clicca il video qui sotto; ma cerca di cogliere la metafora che sta dietro alla scena tratta dal film “Slevin”. Metti tra parentesi giudizio e preconcetti, sintonizzandoti sul senso metaforico di questa scena, magari guardati il film se non l’hai visto. Infondo, oggi più che mai, per essere consapevoli è necessario agire come nella mossa Kansans City: inviti i tuoi meccanismi a focalizzarsi a destra e tu vai a sinistra! Ma prima li devi vedere, i tuoi meccanismi… [clicca qui per vedere il video sulla mossa “Kansans City”]
Quando decidi di andare a dormire, fermati!
Evita di andare a dormire in modo repentino, sopratutto se tendi ad avere difficoltà a dormire. Crea un rituale di tranquillità della durata di trenta minuti/un’ora, in cui rallenti i ritmi e ti rilassi. Puoi abbassare le luci del salotto e metterti in poltrona a leggere il tuoi romanzo preferito, ascoltare della musica rilassante oppure meditare.
La [neuroacustica] si presta bene a questo proposito, in particolare il programma di stimolazione delle onde cerebrali delta è molto utile per favorire il rilassamento e aiutare il cervello a staccare la spina. Dopo aver meditato con il programma, il tuo corpo è predisposto naturalmente al sonno e riuscirai a dormire bene, recuperando tutte le tue energie. Se vuoi saperne di più sul programma neuroacustico Delta, [clicca qui]. Tuttavia, per creare questo rituale di tranquillità è necessaria quel minimo di consapevolezza per accorgersi dei propri ritmi e via via seguirli.
Ci sono soggetti che a causa della mancata consapevolezza di sé, vanno a dormire in modo meccanico, come se sdraiarsi a letto fosse uguale a spegnere l’interruttore della luce. Ma non funziona così per la natura. Questi soggetti si ritrovano con sintomi fastidiosi come il digrignare i denti durante la notte o alzarsi la mattina seguente doloranti e acciaccati. Come se avessero messo la macchina in garage lasciando il motore accesso si ritrovano al mattino senza benzina, surriscaldati e con il garage pieno di fumo. Quindi, fai la tua “mossa Kansans City”, lascia che il tuoi meccanismi mentali siano distratti dal rituale di tranquillità e poi vai a dormire.
Quando ti senti stanco, prima di dormire fermati!
Sentire sonno e sentirsi stanchi non è la stessa cosa! Il sonno prescinde dalla stanchezza perché fa parte di un ritmo naturale, per questo la stanchezza e il sonno, anche se appaiono sovrapponibili non vanno di pari passo. Sono molte le persone che nonostante la stanchezza faticano ad addormentarsi e/o dormire bene, questo fatto empirico basta per capire come effettivamente la stanchezza sia qualcosa di diverso dal sonno.
Quando siamo stanchi spesso c’è di mezzo un uso improprio e inconsapevole del corpo e dei suoi ritmi: chi abusa delle sue risorse lavorando troppo, un po come fa Boxer, il cavallo, personaggio del romanzo “la fattoria degli animali”; oppure chi cede il passo alla passività, quasi a limiti dell’accidia, limitandosi a respirare noiosamente la vita senza farsi stimolare da nessun interesse rinfrancante. Ecco, queste possono essere considerate le due facce della stanchezza, che come abbiamo detto non vanno di pari passo con il buon sonno: essere stanchi non sempre basta per dormire bene!
Alla luce di ciò, torniamo alla nostra preziosa consapevolezza, pertanto quanto ti senti stanco poni a te stesso la domanda: sono stanco di cosa? oppure sono stanco per cosa? La risposta potrebbe avere un sapore amaro, ma è il modo migliore per nutrire e rinforzare la tua consapevolezza. Ricorda la “mossa Kansans City”: metti tra parentesi quello che credi di sapere di te stesso, distrai i meccanismi mentali con un buon rilassamento e poi guarda cosa accade alla tua consapevolezza: potresti accorgerti con meraviglia che la tua stanchezza non è relativa all’abuso negativo delle tue risorse psicofisiche, ma è il frutto di un lavoro gratificante; che in fondo sei stanco e soddisfatto, non distrutto e frustrato: allora i pensieri si diraderanno e Morfeo busserà alla porta della tua stanza per portarti in dono il sonno naturale, così potrai goderti una saporita dormita.
L’importanza di prendersi cura della psiche e non solo.
Per concludere mettiamo in evidenza un punto molto importante: come avrai sicuramente intuito, dietro i problemi del sonno, oltre al più comune fattore di alterazione, lo stress, possono esserci delle condizioni psicologiche disfunzionali che causano comportamenti sconvenienti all’equilibrio naturale del corpo. Per questo motivo noi [Kinesiologi NovaTherapy®] siamo molto vigili sulle condizioni psicologiche e consigliamo sempre ai nostri clienti di curare seriamente l’equilibrio psicologico. Ecco perché nella nostra organizzazione abbiamo diversi psicologi e medici che sposano la nostra visione olistica multidisciplinare, in cui scienza e coscienza possono conciliarsi in un servizio, anzi in un rimedio umano efficace che mette in parentesi il tempo tecnico per dedicarsi totalmente all’umanità del cliente/paziente, in modo olistico e scientifico allo stesso tempo.

Articolo di:
Fabio Valenzisi
Bibliografia essenziale:
Le informazioni contenute in questo post non sono indicazioni o prescrizioni mediche, hanno il solo scopo di informare. Al fine di agire nel rispetto del proprio corpo e bene farsi seguire da operatori del benessere accreditati e consultare sempre il proprio medico.
Se desideri essere messo in contatto con un medico specializzato in medicina integrata e olistica, uno dei nostri kinesiologi o direttamente con l’autore contattaci, saremo lieti di consigliarti gratuitamente sui professionisti della nostra rete di contatti.
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