
Essere in sintonia con le funzioni fisiologiche primarie del corpo è fondamentale per rapportarsi ad esso con armonia. Trattenere, rifiutare, inorridire, disgustarsi di fronte a questi processi vitali come defecare, orinare, sudare, mestruare o altre funzioni fisiologiche basilari è il modo migliore per tagliare i ponti con il proprio sentire, con il “corpo della vita vissuta”. Perciò se hai difficoltà in questa dimensione sappi che per la gestione dello stress è fondamentale essere in armonia con questo ambito “animale” dell’esistenza umana. Sono molte le persone che vivono lo stress delle funzioni corporali.
Lo stress è cumulativo, ciò significa che le nostre risorse psicofisiche vengono impegnate da ogni fattore ambientale stressogeno, alimentare, posturale, personale, interpersonale, esistenziale, etc… [per approfondire la fisiologia dello stress leggi “Sindrome generale di adattamento”] Per questo motivo è importante rapportarsi armoniosamente alle funzioni corporali: per il semplice fatto di avere già molti fattori di stress a cui badare, se poi a questi aggiungiamo anche un cattivo rapporto con le funzioni fisiologiche del corpo accumuliamo un enorme quantità di stress inutile. Ecco infatti perché stiamo parlando di stress e funzioni corporali. Basterebbe lasciarsi andare, accettare, fare e vivere serenamente tutte quelle cose “sporche” relative al corpo, ma sono molte le persone inorridite dalla naturale animalità del loro organismo e spesso vivono male: costipate, irritate, gonfie, dolenti, impaurite e terrorizzate dalla loro stessa natura; temono la vergogna di mostrare la propria animalità, hanno il terrore che qualcuno possa vedere la loro naturale “sporcizia”.
Alcune persone considerano le funzioni corporali come qualcosa di sub-umano, qualcosa di cui doversi vergognare e da tenere nascosto a tutti costi. Spesso questi soggetti vivono un’esistenza triste e trattenuta e forse sarebbero più felici se il loro intestino fosse immobile e per questo, inconsciamente, trattengono tutto: il respiro, la pancia, il sedere, tutto nella bieca illusione di apparire immacolati, puliti, senza odori e rumori strani. Inutile dire che solo un morto ha queste caratteristiche, almeno prima di decomporsi. Altri soggetti vivono con più serenità la dimensione “sporca” dell’essere umani, considerano le funzioni corporali per quello che sono, cioè la prova della loro vitalità e della buona salute. Vivono il serenamente il benessere della ritmicità del corpo, in cui scorre la vitalità attraverso i suoi cicli di digestione e di eliminazione, di capacità riproduttiva, di risposta al caldo e al freddo e cosi via.
Sono molte le persone persone condizionate a considerare la defecazione, per esempio, non per quel naturale e meraviglioso processo con cui il nostro organismo, dopo aver suddiviso il cibo negli elementi utili alla nutrizione e in quelli che non servono da eliminare, ritorna questi ultimi alla terra: la cosa più “pulita” ed ecologica che si possa fare invece viene considerata “creazione di sporcizia”, della prova indiscutibile di quanto siamo “sporchi”. Ci sono persone così rigidamente convinte della sporcizia dei processi corporali che considerano la defecazione come la parte sporca della loro umanità, ne sono così disgustati che il solo pensiero gli provoca ansia, la quale crea delle coliti nervose da stress costituite da attacchi alternati di costipazione e diarrea, gonfiori addominali e/o altre problematiche del sistema di eliminazione. Questi soggetti devono costantemente fare ricorso a lassativi per tentare di ripristinare il ciclo fisiologico naturale distrutto dalla loro vergogna.
Analogamente ci sono donne che considerano una maledizione le loro mestruazioni. Durante il periodo naturale del ciclo queste donne si considerano sporche, non pulite e vivono un prolungato stato di disagio che le porta a isolarsi dagli altri, sospendono le relazioni interpersonali o le riducono al minimo vivendo uno stato di ritirata vergogna nell’attesa che tutto passi.
Per non parlare delle persone terrorizzate dalla sudorazione e gli odori del corpo, al punto di diventare paranoiche all’idea di sudare o emettere qualche “cattivo” odore. Così evitano tutte le attività che possono in qualche modo farle sudare, ricorrendo all’uso smodato di deodoranti chimici che bloccano la naturale traspirazione del corpo.
Gli esempi riportati sopra descrivono situazioni al limite ed hanno lo scopo di far riflettere sull’importanza di rapportarsi con armonia ai bisogni fondamentali e alle naturali reazioni fisiologiche dell’organismo umano, al fine eliminare lo stress delle funzioni corporali e migliorare la gestione dello stress in generale. Inoltre è opportuno evidenziare come certi comportamenti siano il frutto di atteggiamenti culturali socialmente condivisi, per esempio: in cina emettere rumori corporali non costituisce violazione di regole sociali implicite, invece in occidente sì. Tuttavia, se si vuole allentare il proprio carico di stress è opportuno ri-considerare la rigidità a cui ci si attiene a certe regole sociali opinabili, che non costituiscono di fatto un danno agli altri: andare in bagno, emettere odori fisiologici, sudare sono tutte reazioni naturali del corpo che non danneggiano oggettivamente la vita sociale. Attenzione, non sto dicendo di andare in mezzo agli altri emettendo le proprie sinfonie corporali senza la minima considerazione delle regole sociali implicite della propria cultura di origine. La questione è molto più profonda di così, riguarda il rapporto personale che si ha con la propria umana “animalità”, di quanto stress percepiamo al solo pensiero di ritrovarci nella così detta situazione imbarazzante: il lavoro su se stessi utile da fare nel caso ci si ritrova vicino alle situazioni menzionate all’inizio di questo articolo, è proprio quello di allentare l’importanza che si dà a questi argomenti in modo da vivere con serenità la propria vita fisiologica senza dover ansiosamente organizzare le attività quotidiane sulla base del timore di vergognarsi per aver sudato un po e bagnato la camicia sotto l’ascella, dover andare in bagno nel mezzo di una conversazione o emettere un odore un po selvatico in quei giorni… Si tratta di equilibrio e serenità interiore e non di estremizzazioni, infischiandosene del contesto in cui ci si trova. Tuttavia, sono spesso le persone senza ritegno, genuinamente “sporche” a vivere sereni una vita felice e priva di tabù limitanti. Ma si può trovare una via di mezzo non credi? Vediamo come.
Ora entriamo in merito agli aspetti pratici, utili per gestire lo stress relativo alle funzioni corporali. Il punto centrale del problema è il giudizio che riversi su di te e sugli altri in relazione a questo tema: ogni volta che provi il timore di essere giudicato per le funzioni fisiologiche del tuo organismo stai aggiungendo mattoni al muro che ti separa dalla vita serena che probabilmente desideri. Per questo motivo cerca di riconoscere tutti i tuoi atteggiamenti di rifiuto verso le fondamentali funzioni corporali e trasforma il giudizio su queste in accettazione. Evita di valutare negativamente il tuo corpo e le sue funzioni, allo stesso tempo evita di proiettare giudizi negativi verso le funzioni corporali e il corpo altrui. Non è necessario che gridi di entusiasmo al mondo la perfezione della natura ogni volta che fai la cacca, anche se tale atteggiamento è molto meglio che pensare all’atto come qualcosa di sporco e disgustoso da dover nascondere.
Ogni giorno concediti del tempo per entrare in sintonia con il tuo corpo, impara a conoscerlo e rispondere con naturalezza ai suoi bisogni, impara anche ad ascoltare i suoi messaggi mascherati da sintomi. Entra in confidenza con il suo linguaggio, potresti farlo ogni volta che ti fai la doccia per esempio: respira, senti l’acqua scivolare sul tuo corpo, sei Tu; tocca le parti del corpo che non ti piacciono ed entra in confidenza con loro in modo da vederle sempre di più come parti integranti della meravigliosa complessità di te stesso/a, del tuo intero essere nel mondo.
Magari, potresti accorgerti di non guadarti mai allo specchio oppure di guardarti ma solo in viso; alcuni potrebbero rendersi consto di non possedere in casa uno specchio a figura intera per il timore di guardarsi interamente.
Guardati allo specchio e apprezza quello che vedi, sei Tu! Il tuo corpo sei Tu: quando vai a dormire la sera non dici “ho il corpo stanco/a” ma “sono stanco/a!”, quindi TU sei il tuo corpo, con le sue forme, i sui bisogni fisiologici e i tutti i messaggi preziosi che ti rimanda.
Ricorda sempre che qualsiasi atteggiamento negativo verso il tuo corpo e le sue naturali funzioni corporali è un attacco ai tuoi fondamentali istinti animali, questo atteggiamento crea conflitti con la tua natura primitiva alterando il tuo stato di benessere. Perciò è importante imparare a rapportarsi in modo armonico con le funzioni corporee: se sudi evita di entrare in ansia pensando “o mio dio sto sudando speriamo nessuno se ne accorga, devo trovare al più presto un bagno! Che stupido, se avessi preso una camicia di ricambio…” o pensieri simili; piuttosto entra in sintonia con il meccanismo fisiologico e ringrazia per il suo funzionamento, è grazie a lui, al tuo sistema di termoregolazione che vivi in salute; ed è anche grazie ai processi di eliminazione che sei in vita!
Non dare mai nulla per scontato del tuo corpo, vivilo in prima persona accettando prima di tutto la sua natura primordiale.
articolo di:
Fabio Valenzisi
Bibliografia essenziale:
Le informazioni contenute in questo post non sono indicazioni o prescrizioni mediche, hanno il solo scopo di informare. Al fine di agire nel rispetto del proprio corpo e bene farsi seguire da operatori del benessere accreditati e consultare sempre il proprio medico.
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