
Il concetto di “intenzionalità”, intesa come processo del vivere ed essere nel mondo, può considerarsi uno dei cardini fondamentali della prassi kinesiologica generale. Infatti, in kinesiologia, il test muscolare è, nell’orizzonte operativo olistico, un atto intenzionale reciproco in cui kinesiologo e soggetto si intrecciano in una danza percettiva che trascende l’approccio di mera prova meccanica. Gettandosi entro un atto esperienziale significativo, un evento, i due attori – kinesiologo e soggetto – interagiscono e partecipano a quest’evento espressivo mediato dai test kinesiologici, dove i muscoli si fanno indicatori di significato. Attraverso l’espressione di un linguaggio binario ON/OFF, i muscoli sapientemente testati, aprono orizzonti di senso; un senso espressivo globale, corporeo e tangibile. In tale contesto operativo, l’intenzione gioca un ruolo chiave: aperta e priva di preconcetti per il kinesiologo; chiara e pro-attiva per il soggetto trattato.
La persona che sceglie di interagire con il kinesiologo, è generalmente mossa da un processo intenzionale “primitivo”, quasi indefinito, dove i cardini motivazionali si riducono a obiettivi poco precisi, come: “voglio stare meglio”, “eliminare uno stato doloroso” oppure alla peggio “non voglio stare male”. Ecco allora, che il kinesiologo si fa alleato della persona, prendendo le mosse da una semplice ma precisa intenzione: aiutare ad indentificare uno scopo chiaro, per poi far emergere dal corpo quegli elementi causali fondamentali soggiacenti alla dimensione vissuta incarnata dell’Altro: quelle risposte ON/OFF dei muscoli che a uno sguardo superficiale appaiono come gesti tecnici meccanici, ma che in realtà rendono potenzialmente accessibili – a chi li sa interpretare e contestualizzare nel modo corretto – orizzonti di senso che altrimenti rimarrebbero inaccessibili.
Da questa prospettiva la risposta espressiva dei muscoli è l’indicazione relativa di principi di azione radicati nella sfera sensibile della corporeità, nel sentimento dove l’emozione si fa “carne”: quella volontà intenzionale implicita – o preriflessiva – offerta dal corpo dell’Altro, nelle sue protensioni muscolari stimolate dai test kinesiologici.
Quando inseriti nella dimensione vitale e vissuta, i test ben impiegati, fanno sì che la persona possa farsi strumento di sé stessa, allo scopo di chiarire e definire processi intenzionali profondi, sfuggevoli alla coscienza ordinaria. Col supporto del kinesiologo, questi processi intenzionali profondi vengono messi in relazione con modelli di significato – o convenzioni di valore – atti a identificare come le risorse fisiche, biochimiche e/o emotive vengono direzionate nella sfera esperienziale dell’Altro. Direzioni quindi e non misure: tendenze latenti che pro-tendono i muscoli verso una certa modalità di azione che in certi casi, quando perviene lo squilibrio, vibrano di intenzioni preriflessive ignote alla coscienza ordinaria condizionando, come un pilota automatico, le nostre azioni. Trasformando in debole proposito ogni nostra più sincera intenzione mondana.
È in questa dimensione che il kinesiologo, instaurando una buona alleanza espressiva con l’Altro, può individuare attraverso l’osservazione e la sapiente applicazione dei test muscolari, quali mezzi sono più utili per sostenere, modificare o correggerle la direzione intenzionale della persona trattata.
L’interazione instaurata fra kinesiologo e soggetto, mediata dal linguaggio binario dell’espressione muscolare, non ricerca dimensioni oggettive quantitative misurabili. Tale interazione si concentra nella ricerca di direzioni e tendenze, di come si orientano in un dato momento le risorse energetiche soggettive dell’Altro. Allo scopo di qualificarle attraverso un dialogo inter-somatico che trascende la metrica oggettività della misurazione, contattando la dimensione qualitativa offerta dall’espressività corporea vivente, condizionata dalle tendenze intrinseche allo stato vitale e vissuto della persona. Si tratta dell’espressione di tensioni e protensioni che il corpo esprime, attraverso la muscolatura, come dati percettivi di senso tradotti in significati qualitativi orientati su due piani di risposta: attrazione o repulsione, per semplificare.
Rispetto al vissuto personale e agli stimoli espressivi applicati dal kinesiologo come il tocco, la parola o il gesto le riposte muscolari ai test rimandano a modi di esistenza possibili, presenti e condizionati dal vissuto; oppure potenziali, modelli di risposta protesi verso modi di esistenza futuri. In pratica, il test muscolare applicato con competenza, indica cosa vuole il corpo in relazione alla sua dimensione espressiva profonda, in un particolare momento vissuto.
Se a uno sguardo superficiale questa ricerca appare “troppo concettuale” e poco pratica, allo sguardo acuto essa si rivela come fondamento evidente della prassi kinesiologica, necessario per un approccio alla kinesiologia che va oltre al semplice riduzionismo della misurazione fisica. Si tratta di definire o ridefinire l’orizzonte epistemologico della kinesiologia, sviluppando ipotesi concettuali e teoriche che stimolino la ricerca multidisciplinare portando nuova linfa ad una materia – la kinesiologia – ancora fin troppo stagnante.
Ciò apre la strada al possibile sviluppo di un paradigma kinesiologico che offre principi di risposta alla complessità della materia kinesiologica, incentrato sulla dimensione incarnata dell’individuo. Mettendo in evidenza come i processi di comprensione e di conoscenza usati in kinesiologia, siano orientati verso l’osservazione e lo studio della dimensione qualitativa ed espressiva di un corpo, quello umano, che si esprime attraverso i muscoli, intesi qui, come unità espressive dove l’anima incarnata può prendere forma fisica, e fare esperienza del mondo e nel mondo.
Per approfondire:
Articolo di:
Fabio Valenzisi
Bibliografia essenziale:
– P. Dennison – Gail Dennison, “Brain Gym® 101 l’equilibrio nella vita quotidiana” (2008); Ed. Tiguliana.
– F. Caruana – A. Borghi, “Il cervello in azione” (2016); Ed. Il Mulino.
– F. Della Gatta – G. Salerno, “La mente dal corpo” (2018); Ed. In.edit.
Le informazioni contenute in questo post non sono indicazioni o prescrizioni mediche, hanno il solo scopo di informare. Al fine di agire nel rispetto del proprio corpo e bene farsi seguire da operatori del benessere accreditati e consultare sempre il proprio medico.
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