
La kinesiologia craniosacrale -KCS- è una branca specifica della kinesiologia che si riferisce alle tecniche relative al sistema cranio sacrale ed alle disarmonie craniali relative al complesso stomatognatico; intimamente collegata alle teorie e metodologie della “terapia craniosacrale”.
Nello specifico, la kinesiologia craniosacrale, si occupa di rilevare e correggere le alterazioni funzionali ed energetiche relative alle suture craniali, alla dinamica dei movimenti del cranio e delle relazioni sistemiche correlate ad esso, come il rachide cervicale superiore, l’articolazione temporo-mandibolare e il ritmo respiratorio primario o ritmo cranio sacrale. Quest’ultimo riguarda il delicato movimento del sistema composto dalle ossa craniche, l’osso sacro, le meningi, i ventricoli cerebrali e il liquido cefalorachidiano anche detto liquor.
Ma le ossa del cranio si muovono davvero?
Questa domanda è perfettamente ragionevole se consideriamo da dove derivano le conoscenze del senso comune in merito. Infatti, alla maggior parte di coloro che si occupano dell’arte di guarire viene insegnato che lo scopo principale del cranio è quello di proteggere il cervello e fare da sostegno alle ossa del viso; è da questi studiosi addetti ai lavori che deriva la convinzione comune che il cranio sia una struttura immobile e fissa. Normalmente lo studente sanitario medio entra in contatto con il cranio come oggetto di studio puramente osteologico, o di cadavere, senza effettuare esperienze di studi approfonditi sui meccanismi del cranio in vivo. Tuttavia, è bene evidenziare come l’atteggiamento su questo tema si stia aprendo sempre di più, portando molti studiosi delle materie mediche ufficiali a riconsiderare le teorie dinamiche del cranio, infatti sono sempre più le ricerche scientifiche che confermano la strutturazione dinamica del cranio, in parte convalidando le osservazioni del Dr. Sutherland, padre dell’osteopatia, che già a metà dell’800 sosteneva la natura dinamica delle ossa craniche, descrivendo come il cranio “respiri”. Il suo modello teorico sostiene il concetto di “respirazione primaria” relativa all’impulso ritmico craniale, più comunemente conosciuto come ritmo cranio sacrale: secondo questo modello il cervello sarebbe il generatore del movimento, causato dalla pulsazione ritmica del sistema ventricolare cerebrale e vascolare. “Egli considerava il cervello come la fonte primaria della forza che determina il movimento del sistema craniosacrale” – scrive John Upledger sul modello di Sutherland nel suo libro Terapia Craniosacrale teoria e metodo –.
Uno studio recente effettuato attraverso risonanza magnetica amplificata basata su fasi, sembra proprio mettere in evidenza le intuizioni fatte da Sutherland nel’800 con il suo modello teorico.
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Le modalità operative della Kinesiologia craniosacrale possono essere suddivise in due aspetti generali: rilevazione e correzione. Le modalità di rilevazione delle disfunzioni biodinamiche e/o bioenergetiche del cranio si organizzano sul metodo del test muscolare kinesiologico, associato alla TL (therapy localization): tecnicamente si tratta di toccare specifici punti di repere e/o di stimolare zone precise del cranio attraverso pressioni delicate, al fine di valutare eventuali variazioni “neuromuscolari” indicate dal test kinesiologico, in relazione con il punto di repere preso in esame.
Generalmente le correzioni consistono in delicate stimolazioni manuali associate alla respirazione polmonare. Tali stimolazioni hanno lo scopo di facilitare il ripristino dell’equilibrio delle ossa craniche e favorire la riorganizzazione equilibrata dei movimenti craniosacrali. Inoltre, vengono utilizzate specifiche tecniche craniosacrali, costituite da particolari metodi manuali di ascolto e facilitazione del movimento craniale e del flusso liquorale. Le metodologie craniosacrali si focalizzano sulla valutazione biodinamica e/o bioenergetica dei piccoli movimenti delle ossa del cranio, attraverso un approccio delicato che favorisce oltre al riassesto dell’equilibrio craniosacrale anche una significativa risposta di rilassamento. Facilitando la normalizzazione delle onde cerebrali e dei processi di recupero psicofisico, relativi all’attivazione del sistema parasimpatico.
KINESIOLOGIA CRANIOSACRALE E ARTICOLAZIONE TEMPOROMANDIBOLARE (ATM)
È ormai risaputo come le disarmonie dell’articolazione temporomandibolare e dei muscoli masticatori annessi hanno un impatto significativo sull’equilibrio posturale e sull’armonia psicofisica generale; influenzando persino la sfera psicoemotiva: per esempio, sono molti gli esperti gnatologi che sostengono connessioni rilevanti fra disordini mandibolari e attacchi di panico. Esistono numerosi studi e ricerche scientifiche attendibili che mettono in evidenza le forti correlazioni fra componenti strutturali, emozioni e disturbi mentali comuni (CMD); [clicca su questo link per leggere uno studio rappresentativo sull’argomento].
Partendo da questi presupposti la Kinesiologia Cranio Sacrale si rivela molto utile nel trattamento delle componenti funzionali di base dell’intera area stomatognatica che comprende l’ATM, i muscoli masticatori, il tratto cervicale e le componenti biodinamiche del cranio. Grazie ad opportune metodologie la KCS è in grado di rilevare e correggere le eventuali disarmonie delle suture craniali, favorire l’equilibrio dei muscoli masticatori, rilevare le connessioni posturali alterate fra postura e area stomatognatica correggendo l’origine degli squilibri che a questi livelli possono alterare il funzionamento globale del sistema corporeo; favorendo il recupero delle risorse necessarie a bilanciare e riorganizzare in modo armonico le dinamiche psicofisiche ed espressive dell’individuo. La componente espressiva ricopre un ruolo fondamentale nel lavoro kinesiologico in generale, ed ancor di più in tutte quelle forme di disagio comune che coinvolgono palesemente la sfera psicoemozionale e psicosociale. A tal riguardo, premesso che l’approccio fenomenologico è il fulcro portante della ricerca kinesiologica NovaTherapy®, considerato come un fondamento di base della materia a partire dalla “kinesiologia applicata generale”, il collegamento con l’orientamento alla [kinesiologia psicoapplicata] è sicuramente rilevante nel trattamento delle disarmonie dell’ATM e dell’area stomatognatica, disagi spesso correlati a stress situazionale soggettivo e che implicano un’analisi approfondita sia sul piano organico, relativo al rapporto corpo (inteso come organismo)-psiche; sia e soprattutto fenomenologico, relativo al rapporto corpo (inteso come espressivo)-mondo.
In conclusione possiamo mettere in evidenza come la Kinesiologia Craniosacrale, pur trattandosi di un metodo olistico e non sanitario, può comunque facilmente rientrare fra le metodologie più utili che integrano e arricchiscono gli approcci sanitari consueti, la dove esiste apertura da parte dei professionisti ortodossi di questo ambito, orientati ad un lavoro multidisciplinare esteso. Nell’esperienza operativa NovaTherapy®, infatti, sono molti i medici, gli psicologi e gli operatori sanitari in genere che apprezzano la kinesiologia e i suoi variegati orientamenti; accettando di buon grado la collaborazione, quando ritenuta dal medico necessaria e/o utile, con il nostro gruppo operativo di kinesiologi professionisti.
Articolo di:
Fabio Valenzisi
Bibliografia essenziale:
– D. S. Walters, D.C., “Kinesiologia Applicata – Synopsis” (1993); Ed. Castello.
– J. P. Shafer – G. Pagliaro, “Kinesiologia applicata e terapia craniosacrale; Tecniche nuove.
– J. Upledger – J. D. Vredevoogd, “Terapia craniosacrale, teoria e metodo”; Ed. Red.
Le informazioni contenute in questo post non sono indicazioni o prescrizioni mediche, hanno il solo scopo di informare. Al fine di agire nel rispetto del proprio corpo e bene farsi seguire da operatori del benessere accreditati e consultare sempre il proprio medico.
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