

RIFLESSI NEUROLINFATICI
Il ciclo neurolinfatico fa parte delle metodologie di trattamento fondamentali della kinesiologia applicata generale. Consiste nel trattamento manuale sistematico di particolari zone riflesse chiamate “riflessi neurolilnfatici”. Furono scoperti negli anni ‘30 dall’osteopata Frank Chapman: durante i suoi studi si rese conto della relazione di questi punti riflessi con organi e ghiandole specifici e li associò a diversi tipi di malattie e malesseri. Egli vide come la stimolazione profonda di queste zone migliorava sia i rapporti strutturali del corpo che la funzione fisiologica di organi e ghiandole neurologicamente correlati.
Questi riflessi sono situati prevalentemente lungo gli spazi intercostali frontali, dall’addome fino al pube, lungo tutta la colonna vertebrale; alcuni sulle gambe e sulle braccia.
La loro stimolazione favorisce il drenaggio linfatico di organi e/o visceri, attraverso un meccanismo neurologico d’azione riflessa. Favoriscono inoltre il flusso ematico a livello dei vasi che drenano i tessuti, con conseguente modificazione del flusso linfatico della zona. La stimolazione influenza anche i linfonodi zonali e quelli degli organi vitali.
LE BASI METODOLOGICHE DEL CICLO NEUROLINFATICO
Per comprendere la metodologia del ciclo neurolinfatico e la natura dei riflessi neurolinfatici è importante partire da un principio fondamentale della kinesiologia elaborato nella mia ricerca NovaTherapy®: la modalità di stimolazione di un punto determina il tipo di punto stimolato. Questo principio è essenziale per capire come avviene la stimolazione neurolinfatica, infatti, il riflesso deve essere stimolato secondo una precisa modalità manuale. Non basta “massaggiare” una zona neurolinfatica per dire di averla stimolata; prima di tutto è necessario distinguere, attraverso la palpazione, alcuni fattori di attivazione del punto: come la presenza di dolore, di edema e la qualità del tessuto sottostante. Quando un riflesso neurolinfatico è attivo presenta delle caratteristiche precise al tatto: da molle e tumefatto fino a presentare una consistenza corpuscolare più o meno marcata, come piccoli “pallini” all’interno dei tessuti presi in esame.
Ciò mette in risalto come i numerosissimi riflessi e punti energetici del corpo, spesso sovrapposti nella loro localizzazione, non solo necessitano della conoscenza topografica del repere anatomico del punto, ma anche dell’importanza di sapere la modalità più adeguata per stimolarlo. Ad esempio, un agopunto risponde a una precisa modalità di stimolazione, mentre un neurolinfatico risponde ad una modalità molto diversa; questo vale anche per i riflessi del piede, della mano, del cranio e cosi via. Ogni tipologia di punto riflesso possiede il suo metodo di stimolazione più idoneo, dunque: la modalità di stimolazione di un punto determina il tipo di punto stimolato.
Inoltre i riflessi neurolinfatici presentano una peculiarità rispetto per esempio agli agopunti energetici: infatti questi ultimi presentano una localizzazione precisa, sempre presente, identificabili attraverso le mappe topografiche di agopuntura; mentre i neurolinfatici dipendono da fattori tissutali che li rendono attivi o meno. Pertanto le mappe topografiche dei neurolinfatici indicano le zone più facilmente soggette alla congestione linfatica tissutale, vale a dire: solo quando un punto neurolinfatico è attivo si può dire veramente presente.
TECNICA DI STIMOLAZIONE DEL CICLO NEUROLINFATICO
Una volta rilavate le qualità caratteristiche di una zona neurolinfatica attiva (dolore, edema, addensamento del tessuto sottostante e presenza di eventuali formazioni fibrose e/o corpuscolari) si procede con la stimolazione vera e propria. Essa consiste in vigorosi movimenti rotatori dei polpastrelli della mano, allo scopo di favorire il drenaggio e il riassorbimento delle formazioni corpuscolari sottocutanee. Se la stimolazione è eseguita correttamente il riflesso tenderà a diminuire di intensità dolorosa, facilitando per via riflessa la naturale funzione metabolica di organi e ghiandole associati.
Il ciclo neurolinfatico è una modalità di trattamento in cui si procede alla stimolazione di tutte le zone neurolinfatiche riflesse. durante tale procedura si stimola e si esamina al contempo ogni aree per distinguere palpatorialmente le zone attive da quelle inattive. Ma i riflessi neurolinfatici stanno soprattutto alla base delle procedure correzione muscolare della kinesiologia: un muscolo che si presenta debole al test kinesiologico si rinforza dopo aver stimolato in modo appropriato ed efficace il riflesso neurolinfatico associato. Per questo motivo risultano molto importanti nelle correzioni posturali e nell’allentamento del dolore articolare. Ma non solo: hanno il grande pregio di riorganizzare la propriocettività: riequilibrando le dinamiche espressive di consapevolezza corporea, con impatto positivo sulla percezione di sé. Migliorando il rapporto col proprio corpo e gli atteggiamenti posturali dinamici.
Nelle procedure kinesiologiche si stabilisce se un punto neurolinfatico è attivo o non attraverso il test muscolare kinesiologico.
COME SI OTTIENE BENESSERE DAI RIFLESSI NEUROLINFATICI E QUALI SONO GLI SQUILIBRI CORRELATI A ESSI
Immaginiamo, per esempio, uno stomaco congestionato dove i fisiologici rapporti anatomici sono alterati da rigidità muscolare, postura accasciata in avanti che chiude il plesso solare, respirazione inefficace e gonfiori. Questo è un quadro esemplare molto comune, in cui il soggetto può manifestare anche fastidiosi malesseri a carico di strutture correlate come la cervicale, lo stomaco e l’intestino; può lamentare disturbi sistemici più ampi come il mal di testa causato dalla cattiva postura e/o dalla “pigrizia” gastro intestinale, dovuti alle restrizioni ed alle rigidità dei rapporti anatomici, con il risultato di uno squilibrio della normale fisiologia della digestione. In questi casi il trattamento neurolinfatico, eventualmente associato ad altre procedure specifiche come lo sblocco diaframmatico, può apportare enormi benefici. Ripristinando il naturale e corretto funzionamento dell’intero sistema gastrointestinale.
Dopo un trattamento neurolinfatico il corpo “respira”: si libera dalle costrizioni dolorose dovute ad atteggiamenti posturali sconvenienti, recuperando il corretto funzionamento fisiologico degli organi. Con riscontri positivi anche sulla respirazione diaframmatica, sulle funzioni generali del sistema nervoso e del sistema metabolico.
Questi sono solo alcuni esempi rappresentativi dell’utilità del trattamento neurolinfatico e dei sui benefici. I vantaggi sono molto più ampi e applicabili a moltissimi quadri di malessere e/o squilibrio psicofisico, come ad esempio: tensioni muscoloscheletriche, stati di nervosismo, ansia, disturbi del ciclo mestruale, mal di testa, nevralgie, dolori articolari, etc… Bisogna precisare che in kinesiologia, quando si parla di malesseri o disturbi, non lo si fa con l’accezione medico diagnostica. Il disturbo in questo caso, che deve essere sempre sottoposto a diagnosi differenziale medica, è un indicatore sistemico di squilibrio energetico. Pertanto, in kinesiologia come in tutte le discipline olistiche serie, si lavora sempre per facilitare i naturali processi fisio-sistemici della persona, mai sul sintomo patologico, di competenza strettamente medica.
Ecco perché la kinesiologia risulta un ottimo alleato della medicina, quella etica e scientificamente autentica. Perché essa risponde ad un modo di osservare il corpo che la medicina ortodossa per sua natura non può considerare: una visione conoscitiva umana, dove il centro dell’osservazione è l’espressività vissuta e soggettiva della persona.
In questo senso, tengo a precisare un concetto: il kinesiologo non è un’alternativa al medico, come molti erroneamente pensano, ma un complemento operativo del medico. Ergo, non si va dal kinesiologo per non andare dal medico; ma si va dal medico e dal kinesiologo…
Leggi anche:
Articolo di:
Fabio Valenzisi
Bibliografia essenziale:
– D. S. Walters, D.C., “Kinesiologia Applicata – Synopsis” (1993); Ed. Castello.
– F. Migliozzi, D.O., “Riflessi di Chapman” (2002); Ed. S.I.O.
Le informazioni contenute in questo post non sono indicazioni o prescrizioni mediche, hanno il solo scopo di informare. Al fine di agire nel rispetto del proprio corpo e bene farsi seguire da operatori del benessere accreditati e consultare sempre il proprio medico.
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