
In questi “tempi bui” dove, un insieme di aggregati proteici con informazioni genetiche, chiamati virus, tiene in scacco tutto il mondo, propongo una riflessione su quanto il panorama micro biologico e scientifico recente riporta in merito a scoperte interessanti che possono portare una nuova luce, costruttiva, sulla natura e l’utilità di quanto sta accadendo.
VESCICOLE EXTRACELLULARI O VIRUS?
Negli ultimi anni la ricerca biologica ha studiato accuratamente le vescicole extracellulari ovvero piccoli prodotti delle cellule contenenti informazioni, molecole di RNA o proteine, che hanno lo scopo di diffondere nell’ambiente intorno e verso le altre cellule le informazioni contenute in tal materiale.
Queste vescicole extracellulari sono state individuate “casualmente” osservando, col microscopio elettronico le cellule, e notando una sorta di nube polverosa intorno alle membrane cellulari, credendo in un primo momento che tale nube fosse costituita da detriti di scaglie di membrana, non prendendola in considerazione.
Col passare del tempo si è compreso che questa nube era costituita da strutture precise, le vescicole extracellulari appunto, osservando meglio la loro costituzione che avviene all’interno della cellula e poi vengono espulse attraverso la membrana cellulare. Si è osservato inoltre che la produzione di tali vescicole è in rapporto diretto alla dimensione della membrana della specifica cellula.
Nello specifico queste vescicole trasportano vari tipi di RNA , cioè materiale genetico, e che questo RNA si trasferisce da una cellula all’altra per attivarsi alla sua destinazione. –Fonte: [Nature]-.
Le rilevazioni di queste vescicole nel nostro corpo ci dicono che si trovano in tutti i liquidi corporei.
LA SOMIGLIANZA COI VIRUS
La comunicazione delle cellule è alla base del funzionamento dell’organismo, a tutti i livelli, quindi della vita di ogni essere vivente. I modi di interagire delle cellule sono diversi, ma con notevoli somiglianze con i virus a tutti i livelli sia nell’accumulo e nel rilascio delle informazioni che nella conformazione strutturale. Di fatto le vescicole extracellulari e i virus hanno la stessa struttura: molecole contenente un’informazione, avvolte da una vescicola prodotta dalla membrana cellulare. Coincidenze?
Il fatto che la cellula produca quotidianamente tante micro vescicole quanto grande è la dimensione della sua membrana, ci dice che stiamo parlando di un’attività molto intensa.
Se in più pensiamo che il processo serve a trasportare materiale genetico e proteico, quindi informazione, se ne deduce che si tratti di una via di comunicazione intercellulare molto importante.
L’impressione è che da una parte ci siano vescicole virali che, se attivate, hanno effetti nefasti sull’organismo, dall’altra vescicole cellulari che invece hanno effetti vitali sullo stesso.
In questo paradigma di “vescicole buone” e “vescicole cattive”, così arbitrariamente definite dall’essere umano, le due tipologie sarebbero agli estremi opposti di un medesimo fenomeno, e non si riuscirebbe a definire tutto ciò che sta nel mezzo.
“C’è una differenza fondamentale tra virus e vescicole: i virus possono replicarsi, le vescicole no. Ma ci sono molte varianti in mezzo. Dove iniziano i virus, e dove iniziano invece le vescicole extra-cellulari?” dice [Leonid Margolis], uno dei virologi più impegnati sul fronte.
VESCICOLE E VIRUS APPARTENGONO ALLO STESSO FENOMENO?
Nel 2018 il neuroscienziato Jason Shepherd e la neurobiologa Vivian Budnik, lei lavorando sulle mosche, lui sui topi, hanno insieme concordato, lavorando indipendentemente l’uno dall’altra, che la proteina ARC, implicata nell’apprendimento e nella memoria, agisce proprio come fanno i virus, per spostare RNA tra sinapsi delle cellule nervose. -fonti: [Cell]; [Cell]-
Altri scienziati percorrono ed approfondiscono ricerche in merito a questo fenomeno, sempre, però, con schemi che si muovono su binari prevedibili, come quelli farmacologici, con tutte le implicazioni degli interessi commerciali e finanziari.
Il ricercatore che invece non si trovasse sotto pressioni finanziarie ma volesse comprendere queste scoperte alla radice, sarebbe spinto a farsi domande sul senso rispetto all’evoluzione della vita.
Forse i virus hanno imitato il sacco-membrana delle cellule, oppure le cellule hanno imitato i virus?
La comunicazione tra cellula e cellula è uno dei meccanismi più antichi che determina come siamo fatti ora. Poiché le vescicole sembrano virus, la domanda è certamente se i virus primitivi hanno imparato dalle vescicole o viceversa. Dice Margolis.
LA QUARTA LEGGE BIOLOGICA: IL SISTEMA DEI MICROBI E L’ORGANISMO
Secondo l’osservazione fatta dal dott. Hamer, lo scopritore delle 5 Leggi Biologiche, la relazione tra microbi e organismo è di simbiosi e non di estraneità e parassitismo. In quella che lui ha definito la quarta legge, ovvero il sistema ontogeneticamente determinato dei microbi, afferma che i microbi nel nostro organismo non agiscono autonomamente, ma sono simbionti controllati sensatamente dal cervello, con finalità e funzioni precise in relazione ai diversi tipi di tessuto sui quali operano.
Relativamente ai virus, lui ha ipotizzato e osservato che lavorano in simbiosi con le cellule dei tessuti derivati dal foglietto embrionale ectoderma diretto dalla corteccia cerebrale, nella fase di riparazione dei tessuti derivanti da tale foglietto, coadiuvando l’azione di ricostruzione e cicatrizzazione, dopo che la persona ha risolto lo specifico shock biologico, che ha richiesto quella risposta adattativa del corpo, per la sua sopravvivenza. – per approfondire leggi anche l’articolo: [LA QUARTA LEGGE BIOLOGICA: IL SISTEMA SIMBIOTICO DEI MICROBI].
Questa lettura dei virus e della loro utilità per la vita, porta alla probabile conferma, per di più, che questi organismi, i virus, non siano elementi esogeni che “assomigliano” a qualcosa dentro l’organismo, ma siano elementi prodotti dallo stesso: ciò da luogo all’instaurarsi di un nuovo paradigma sull’approccio alla “malattia”.
In sostanza, la presenza di microbi in concomitanza di patologie dà l’illusione che essi stessi siano i “patogeni”, cioè la causa del sintomo, mentre al contrario sono attori importanti del processo biologico di riparazione tissutale.
Il cosiddetto “sistema immunitario” è lo strumento che l’organismo adotta per limitare o agevolare la proliferazione e il lavoro dei microbi.
Articolo di:
Luca Bartolini
Bibliografia essenziale:
– R. G. Hamer – “Testamento per una Nuova Medicina Germanica”.
– M. Pfister – “Manuale di applicazione delle 5 Leggi Biologiche”.
– M. Pfister, S. Cella – “La malattia è un’altra cosa”.
Riferimenti web:
– [5LB Magazine]
Le informazioni contenute in questo post non sono indicazioni o prescrizioni mediche, hanno il solo scopo di informare. Al fine di agire nel rispetto del proprio corpo e bene farsi seguire da operatori del benessere accreditati e consultare sempre il proprio medico.
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