

Cosa significa evento psichico? In che termini le emozioni c’entrano col processo di malattia? Il concetto di shock biologico è la base per la comprensione della relazione tra mente e corpo secondo le 5 Leggi Biologiche e della differenza con i conflitti di ordine psicologico. Conoscere questa distinzione permette di evitare errori sia sul piano diagnostico che su quello della prassi terapeutica.
Le 5 Leggi Biologiche sono il primo, e tuttora l’unico, modello di comprensione del funzionamento dell’organismo; permettono di spiegare i meccanismi di salute e “malattia”: comprovabile al 100% secondo il metodo scientifico.
Dal particolare momento dell’innesco, chiamato DHS dal dottor Hamer, a tutto il decorso del processo bifasico, chiunque conosca lo “strumento” 5 Leggi Biologiche, è in grado di monitorare il decorso della cosiddetta “malattia” con esattezza, potendo prevedere il comportamento dei vari tessuti in base alla loro derivazione embrionale e, addirittura, la partecipazione sensata dei microrganismi al processo, nella fase specifica.
Come appena accennato, secondo l’osservazione del dottor Hamer, lo shock biologico riguarda la percezione dell’individuo nei confronti del suo ambiente in termini di minaccia percepita: qualcosa di inaspettato sta minacciando una o più funzioni vitali del proprio organismo; per esempio, un boccone ingerito che non può essere digerito, oppure il proprio territorio non può essere marcato, o un movimento che viene impedito, un attacco all’integrità del corpo, e così via… Per la logica della sopravvivenza non è necessaria la coscienza in quell’istante: possiamo avere in atto la fase attiva del processo bifasico, a seguito dello shock biologico, senza esserne coscienti.
Lo shock biologico è un evento che interessa sia il piano psichico, cioè il livello emotivo, che quello fisico, in modo così preciso come non lo si era mai inteso fino ad ora. In precedenza i tentativi di spiegare la “malattia” in relazione ad eventi emotivi sono stati parecchi, come dimostra tutta la ricerca sullo stress che ha tentato di dare un valore a tale correlazione, come pure tutta la medicina psicosomatica. Ormai l’idea che la salute possa essere influenzata dallo stato emozionale è diventata di senso comune: anche la medicina ufficiale per certe “malattie” cita come concausa lo stress. Questi tentativi si sono rivelati poco soddisfacenti e quanto mai imprecisi, se non addirittura fallimentari. Anche la medicina psicosomatica non è riuscita a spiegare niente di chiaro sulla genesi della “malattia”, ma ha solo ipotizzato alcuni fattori predisponenti.
Di fatto per la comunità scientifica la “malattia” rimane un evento inspiegabile, frutto di un “difetto” dell’organismo spesso da ricercare a livello genetico; altrimenti frutto di un attacco dall’ambiente, specie attraverso i microrganismi, primi imputati sul banco dell’accusa. Nella “migliore” delle ipotesi la “patologia” viene addebitata allo stile di vita del malcapitato che viene trattato come un irresponsabile e colpevolizzato!
Lo Shock Biologico: di cosa si tratta?
Fondamentalmente si tratta di chiarire in che modo lo shock biologico si differenzia da tutte quelle forme di malessere dell’anima o problemi emotivi.
Per sgombrare il campo da fraintendimenti è bene fare chiarezza su cos’è un evento psichico e in che modo le emozioni c’entrano con la “malattia”.
Il concetto di shock biologico risponde ad entrambi i quesiti e la precisione del suo significato è fondamentale per comprendere la correlazione tra eventi psichici ed eventi fisici; l’attivazione dei programmi SBS, cioè programmi speciali biologici e sensati; la relativa logica di sopravvivenza (biologia – logica della vita), sottostante ai programmi attivati. Pertanto il nostro scopo qui è chiarire in che modo lo shock biologico si differenzia da tutte quelle forme di malessere dell’anima o problemi emotivi. Inoltre, consideriamo anche il fatto di come la “malattia” coinvolge tutte le forme viventi: un animale, un umano adulto ed un neonato si possono “ammalare”, ad esempio, di raffreddore o di bronchite, ecc…
Quale può essere la relazione che accomuna animali, umani adulti e neonati? Per la stessa logica la genesi ed i meccanismi della “malattia” cosa c’entrano con la differenza tra animali, umani adulti e neonati? Cos’ha in comune l’apparato psichico dell’animale con quello dell’umano adulto e del neonato, per cui in tutti e tre si possa generare una “malattia”?
Lo shock biologico, che qui consideriamo la causa della “malattia”, deve appartenere a tutti gli organismi viventi.
Funzionamento dell’organismo in relazione con l’ambiente
La sopravvivenza dell’organismo e della specie è intimamente connessa ai processi biologici di regolazione, relativi al rapporto con l’ambiente.
Per comprendere ciò, vediamo com’è strutturato e come funziona un organismo vivente.
Dal momento che un organismo prende vita, inizia la sua relazione rispetto all’ambiente in cui è inserito e nel quale la sopravvivenza sarà legata al suo livello di adattamento. Gli obiettivi fondamentali dell’organismo in questione sono: mantenersi in vita e riprodursi. Tali obiettivi vengono conseguiti attraverso una serie di processi e di relazioni tra questi processi: se queste relazioni si bloccano salta l’intera organizzazione.
Essendo sistemi chiusi, in quanto tutte le parti degli organismi sono prodotte da componenti interne agli stessi, si potrebbe pensare che sono isolati dall’ambiente che li circonda. Invece è proprio attraverso l’interazione con l’ambiente esterno che gli organismi viventi si sostentano e si rinnovano in continuazione attingendovi energia, materia e risorse.
La sopravvivenza dell’organismo e della specie è intimamente connessa con la regolazione del rapporto con l’ambiente.
Considerando l’unità formativa dell’organismo, la cellula, si nota come sono presenti al suo interno svariate funzioni biologiche: l’assunzione di energia, l’eliminazione di rifiuti, la protezione, il movimento, la riproduzione, ecc… Si trova anche una funzione di regolazione degli interscambi con l’ambiante esterno, gestito dalla membrana cellulare: ciò costituisce l’impulso primario della cellula a rimanere viva; tale funzione calza a pennello con il concetto di “materia vivente animata”.
Il concetto di anima ha il significato di “qualcosa che rende viva la materia” e trova nelle diverse culture il senso di “impulso a rimanere in vita”. In cosa consiste questa spinta alla vita?
L’importanza dei processi cognitivi
La sopravvivenza dell’organismo si basa sull’interazione continua col proprio ambiente, nei termini di sapere o processi di conoscenza:
- cosa accade nell’ambiente esterno, per agire di conseguenza;
- cosa succede dentro l’organismo, per manipolare l’ambiente di conseguenza.
Questo aspetto cognitivo è un altro elemento fondamentale per la comprensione degli organismi viventi.
Gli organismi viventi sono sistemi cognitivi: vivere è un processo di cognizione, di conoscenza. Ciò vale per tutti gli organismi viventi, anche quelli senza sistema nervoso. Potremmo dire che gli organismi si mantengono in vita interagendo con l’ambiente attraverso atti cognitivi, riconoscendo cosa succede sia nell’ambiente esterno sia al proprio interno.
La percezione
La chiave per comprendere lo shock biologico sta nella trasformazione che un’informazione percepita genera nell’organismo stesso.
Ritornando alla definizione di shock biologico, l’aspetto da tenere in considerazione, come abbiamo visto, è quello cognitivo dell’organismo ovvero la percezione.
Cos’è la percezione? Alla luce di quanto detto finora, possiamo riassumerlo come: la trasformazione del proprio ambiente interno generata da un’informazione captata dall’ambiente esterno. Pertanto, la chiave per comprendere lo shock biologico sta proprio nella trasformazione che un’informazione percepita genera nell’organismo stesso.
Sistema nervoso: derivazione embriologica e analogia di funzionamento con la membrana cellulare
Possiamo affermare che il sistema nervoso “conosce” l’ambiente esterno e quello interno e ha un database di memorie con tutte le disposizioni utili in caso di necessità.
Il principale attore nella funzione di ricezione degli stimoli esterni è il sistema nervoso, le cui funzioni principali sono costituite dalla capacità di integrare le informazioni, di elaborazione delle stesse e trasformazione in risposte organiche adeguate.
A livello embriologico il sistema nervoso si forma dallo stesso foglietto embrionale, l’ectoderma, da cui si forma anche il nostro rivestimento esterno, cioè l’epidermide. Interessante notare l’analogia con la membrana cellulare: il cervello di un organismo deriva dallo sviluppo e dalla specializzazione della funzione che, a livello cellulare, è a carico della membrana.
Sulla base di queste premesse, possiamo affermare che il sistema nervoso “conosce” l’ambiente esterno e quello interno e ha un database di memorie con tutte le disposizioni utili in caso di necessità.
Grazie a tutte le informazioni recepite attraverso il sistema nervoso, il cervello sa in tempo reale com’è lo stato complessivo dell’organismo. Questa cognizione è il punto cardine per comprendere lo shock biologico.
Altro dato importante è il fatto che la percezione è soggettiva, cioè relativa alla prospettiva di chi percepisce. Per l’essere umano percepire un oggetto e/o una situazione significa reagirvi secondo il proprio punto di vista: la mente non è disgiunta dal corpo!
Le vie neuronali che rappresentano lo stato dell’organismo sono il riferimento per l’attivazione delle risposte biologiche sensate ai fini adattativi: tutto ciò è finalizzato al mantenimento in vita dell’organismo attraverso la gestione dei parametri vitali e dello stato delle funzioni organismiche.
Le emozioni
L’emozione, quindi, coincide con una trasformazione dell’organismo.
Le emozioni si possono considerare evolutivamente “uno strumento sofisticato” in grado di permettere la regolazione dell’omeostasi, cioè dell’equilibrio interno all’organismo, in relazione all’ambiente esterno.
In termini neuro scientifici emozione indica una catena di eventi che fungono da risposte dell’organismo ad uno stimolo. Le emozioni costituiscono un bagaglio di risposte adattative accumulate in lunghi periodi d’evoluzione, utili a far fronte alla percezione dell’organismo di variazioni specifiche dell’ambiente.
E’ importante considerare come le emozioni si basino sulla cognizione dello stato del corpo: lo stimolo emotivamente significativo, producendo una risposta, va a modificare lo stato dell’organismo. L’emozione, quindi, coincide con una trasformazione dell’organismo.
Nella percezione i valori di riferimento per computare i vari stimoli sono sostanzialmente in relazione col significato biologico: le emozioni sono risposte dell’organismo sulla base di pericolosità e minacce oppure possibilità di crescita e miglioramento per la sopravvivenza.
Possiamo dire, dunque, che lo shock biologico corrisponde all’attivazione neuronale nella quale almeno una funzione biologica si rivela inaspettatamente bloccata o minacciata o compromessa: ciò vale per l’animale, per l’umano adulto ed il neonato.
Un esempio
Nel momento in cui il mio organismo percepisce che il boccone che ho ingerito – sia cibo reale oppure una situazione che per me ha valenza traslata di nutrimento – non può essere digerito, scatenerà una reazione automatica di risposta biologica per far fronte alla situazione inaspettata, aumentando sensatamente la funzione di produzione dell’acido cloridrico, nel tentativo far fronte a tale “emergenza”.
Se tale azione risulta insufficiente allo scopo, l’organismo produrrà un accrescimento del tessuto contenente le ghiandole secernenti l’acido fino a che non sarà rientrato “lo stato d’emergenza” nella percezione del mio l’organismo.
Questo esempio ci fa capire che tale meccanismo di risposta vale per l’animale, l’umano ed il neonato.
Tale risposta è in relazione diretta col significato biologico percepito da quell’organismo, con la finalità di garantire la sopravvivenza, andando a sopperire al deficit funzionale provocato dallo shock biologico, vissuto e percepito da quell’unico essere vivente.
In Conclusione
L’organismo reagisce istintivamente ad uno shock biologico sulla base innata di reazioni inconsce a determinati stimoli, i quali essi stessi contribuiscono ad arricchire tale bagaglio di conoscenze.
In quanto significativi per la sopravvivenza dell’individuo, tali shock biologici vengono registrati come memorie: è questo imprinting primario a riattivare le stesse risposte adattative al sopraggiungere dello stesso tipo di stimoli, in quanto risultate determinanti per la sopravvivenza dell’individuo.
Articolo di:
Luca Bartolini
Bibliografia essenziale:
– G. Bateson, Mente e natura, un’unità necessaria; Adelphi
– W. Cannon, La saggezza del corpo; Bompiani
– A. Damasio, Emozione e coscienza; Adelphi
– H. Maturana – F. Varela, Autopoiesi e cognizione; Marsilio editori
– H. Maturana – F. Varela, L’albero della conoscenza; Garzanti
– B. Lipton, La biologia delle credenze; Macro Edizioni
– R. G. Hamer, Capovolgimento diagnostico; Amici di Dirk
– R. G. Hamer, Il cancro e tutte le cosiddette malattie; Amici di Dirk
– R. G. Hamer, Testamento per una nuova medicina; Amici di Dirk
– M. Pfister, Manuale di applicazione delle 5 Leggi Biologiche; Secondo natura edizioni
– D. Toneguzzi, Neurobiologia della DHS – Psiche cervello organo vol. 1; Alba edizioni
– D. Toneguzzi, Il conflitto biologico – Psiche cervello organo vol. 2; Alba edizioni
Le informazioni contenute in questo post non sono indicazioni o prescrizioni mediche, hanno il solo scopo di informare. Al fine di agire nel rispetto del proprio corpo e bene farsi seguire da operatori del benessere accreditati e consultare sempre il proprio medico.
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