
-prima parte-
Alla domanda: “Che origine hanno i tumori e come fanno a diffondersi nell’organismo?” non si trova una netta risposta bensì un insieme di probabilità e teorie vecchie più di un secolo, sulle quali è difficile trovare un appoggio solido. La storia delle origini della medicina moderna ci aiuta a capire la realtà della medicina di oggi.
UNA SANA CURIOSITÀ CI SPINGE AD ANALIZZARE LE ORIGINI DELLA MEDICINA MODERNA E DELLE SUE TEORIE
Nella nostra vita ci sono un’infinità di situazioni che stimolano il porsi domande di ogni genere, alla ricerca della soluzione di un problema, o del miglioramento della qualità della propria vita. Mi sono sempre chiesto se fossi a conoscenza della causa scatenante di ogni situazione che mi trovavo a dover risolvere; oppure se il professionista al quale mi stavo rivolgendo per un mio problema si ponesse tale quesito.
Ho sempre dubitato di chi, con sufficienza, mi proponeva soluzioni “posticce” senza aver trovato “il bandolo della matassa”, nel tentativo di sbrigare velocemente la pratica senza complicarsi la vita!
Quanto detto, se vale per questioni tecniche come aggiustare un elettrodomestico o l’auto, figuriamoci per quello che riguarda la mia salute: voglio conoscere la visione del professionista della salute al quale decidere di affidare “la mia pelle”.
Nella mia professione mi muovo su queste basi: cercare sempre in primis da dove parte il problema per poi trovare le possibili strategie di risoluzione. Connettendo queste osservazioni al mondo della medicina ho notato che alla domanda “qual è la causa?” molto spesso non vi è una risposta univoca e spesso, onestamente, non v’è certezza.
Ad esempio, alla domanda: “Che origine hanno i tumori e come fanno a diffondersi nell’organismo?” non si trova una netta risposta bensì un insieme di probabilità e teorie vecchie più di un secolo, sulle quali è difficile trovare un appoggio solido.
QUALI RISPOSTE SI TROVANO?
Da quanto riportato si evince che i tumori si diffonderebbero in modo casuale all’interno dell’addome (cavità intraperitoneale) o attraverso il flusso circolatorio sia sanguigno che linfatico. Inoltre viene indicato tale processo con il termine “metastasi”, ma non si spiega come si produca e su quali basi si poggia tale teoria.
Cercando trovo dei riferimenti su vari siti in rete, per esempio su AIRInforma danno come risposta una cosa del genere:
“I tumori hanno origine solitamente in un punto specifico dell’organismo, dal quale, se non rimossi in tempo, possono diffondere anche ad altri organi. Questo processo si chiama metastasi e ad oggi costituisce una delle maggiori ragioni di mortalità dei tumori.
Esistono 3 tipologie principali di diffusione delle metastasi: transcoelomica, ematogena o linfatica.
Nella prima, le cellule tumorali passano dal sito di origine dentro la cavità peritoneale e da qui diffondono verso organi circostanti.
Nella diffusione ematogena, le cellule tumorali entrano nel sistema sanguigno e quella linfatica avviene quando entrano nel sistema linfatico, collegato a sua volta al sistema vascolare. Questi due processi permettono al tumore di accedere ad una vasta rete di diffusione.
Ogni tipo di tumore ha tuttavia siti preferiti per la formazione di metastasi ed ancora non sappiamo esattamente cosa determini il successo delle metastasi in un organo od un altro.”
Da quanto riportato sopra si evince che i tumori si diffonderebbero in modo casuale all’interno dell’addome (cavità intraperitoneale) o attraverso il flusso circolatorio sia sanguigno che linfatico. Inoltre viene indicato tale processo con il termine “metastasi”, ma non si spiega come si produca e su quali basi si poggia tale teoria.
Secondo l’embriologia, cioè la branca della biologia che studia lo sviluppo dell’embrione, il nostro organismo origina da tre foglietti embrionali (endoderma, mesoderma, ectoderma) che compongono, in maniera aggregata, tutti i nostri organi: uno o più di tali foglietti embrionali vanno a costituire i 4 tessuti originari, ognuno con la sua area cerebrale specifica, componenti di ogni singolo organo.
Una legge fondamentale che si apprende studiando l’embriologia è quella dell’impossibilità da parte di una cellula derivante dal foglietto endoderma di “trasformarsi” diventando cellula del mesoderma o dell’ectoderma ed impiantarsi in tali tessuti, cambiando morfologia e funzione: questa informazione è più che sufficiente per mettere in discussione la teoria delle cosiddette metastasi, che è ancora da dimostrare, chiedendone una verifica scientifica.
A QUANDO RISALGONO LE TEORIE MEDICHE?
La cosa solletica la mia curiosità e mi chiedo: “A che epoca risalgono queste ed altre teorie come quella dei germi patogeni, sulle quali si basa l’attuale medicina e chi sono gli scienziati protagonisti di tali ipotesi?”
Proseguendo, nel tentativo di rispondere alle domande poste in precedenza, le mie indagini mi portano ad incontrare gli ideatori di tali teorie ed il periodo storico nel quale sono scaturite. Di seguito l’elenco dei personaggi salienti che hanno contribuito alle origini della medicina moderna, con relativi titoli accademici e teoria espressa:
Rudolf Virchow (anatomopatologo – 1821-1902): Pioniere dei moderni concetti della patologia cellulare;
Louis Pasteur (chimico e microbiologo – 1822 – 1895): teoria generale dei germi patogeni del 1878: “I microrganismi sono i responsabili delle malattie”;
Robert Koch (fisiologo e microbiologo – 1843 – 1910): dimostra le tesi di Pasteur e enuncia i “postulati di Koch” nel 1883 aggiungendo poi la clausola di “suscettibilità dell’organismo ad essere contagiato dai microrganismi”;
Stephen Paget (chirurgo – 1855 – 1926): Teoria sulle metastasi denominata seed and soil (seme e terreno); secondo questa teoria i tumori (alcuni) sono in grado di formare metastasi in organi specifici (teoria delle molecole);
James Ewing (patologo – 1866 – 1943): Teoria della diffusione delle cellule “tumorali” attraverso la circolazione sanguigna;
LA MICROBIOLOGIA: UNA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA
“La nuova medicina scientifica, la microbiologia, consentiva ormai di tenere lontane le cause patogene e prevenire le malattie diventava più importante e più efficace che guarirle.”
Come pare di poter qui anticipare e riferire, ogni rivoluzione si compie (e spesso anche soltanto tenta di compiersi) al cospetto della tradizione: la microbiologia non nasce dal nulla; doveva confrontarsi con le credenze “scientifico-popolari” e con la scarsità dei supporti tecnologici e culturali – spesso accompagnati da oscuri fatalismi e ostinati pregiudizi – che aprono il problema del “destino” dell’umanità (per i filosofi) ma anche della sua evoluzione o, meglio del suo progresso scientifico.
Ad esempio J. C. Davaine (1812-1882), che studiò la natura della relazione biologica fra ospite e parassita, non riteneva, se non in casi limite, di attribuire ai parassiti il ruolo di causa delle malattie infettive, favorendo invece una visione di “simbiosi”: “l’essere che vive di un altro se lo associa e il suo interesse è di conservarlo, non di distruggerlo”
Di contro, Louis Pasteur, dagli studi sulla fermentazione con la Memoria del 1862, perviene alla teoria della specificità dei fermenti – il genere di fermentazione dipendeva essenzialmente dalla natura del microrganismo e trasse la tesi che i processi fermentativi erano correlati alla vita, così come le cause delle malattie infettive, e cioè dipendenti da esseri viventi invisibili ad occhio nudo. Nel 1878 elaborò la sua “Teoria dei germi patogeni” che mise un’ulteriore pietra miliare alle fondamenta di un nuovo modo d’intendere la medicina.
Nel prossimo articolo continueremo il nostro viaggio dentro le origini della medicina moderna e di come si sono affermate le sue teorie, su cui ancora oggi si basa la prassi medica.
Per approfondire puoi leggere anche:
Articolo di:
Luca Bartolini
Bibliografia essenziale:
– Cay-Rüdiger Prüll, “L’Ottocento: scienze mediche.” La patologia – Storia della Scienza (2003).
Fonti web:
– Come fanno i tumori a diffondersi nell’organismo?
– Lo studio eziopatologico delle malattie – Enciclopedia Medica Treccani.
– Storia della patologia – Enciclopedia Medica Treccani.
– Rudolf Virchow: il fondatore della patologia cellulare.
– Farris Franco, tesi di dottorato: “Liti, dispute e controversie di scienziati sul vaccino anticarbonchioso nella seconda metà del XIX secolo.”
Le informazioni contenute in questo post non sono indicazioni o prescrizioni mediche, hanno il solo scopo di informare. Al fine di agire nel rispetto del proprio corpo e bene farsi seguire da operatori del benessere accreditati e consultare sempre il proprio medico.
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