
Il senso di questo articolo è quello di portare in luce quanto di valido per tutti gli esseri viventi hanno apportato le scoperte del dottor Hamer, da lui denominate 5 Leggi Biologiche, e di riconoscergli il merito. Per questo evito di parlare degli eventi che hanno riguardato la sua vicenda personale, soffermandomi sui frutti del suo lavoro.
COSA SONO LE 5 LEGGI BIOLOGICHE
Le 5 Leggi Biologiche, scoperte dal dottor Hamer agli inizi degli anni ottanta del novecento, sono uno strumento preciso di osservazione di come funziona il nostro organismo e quello di tutti gli esseri viventi in natura.
Questo strumento, le 5 Leggi Biologiche, permette ad ogni persona di verificare come sensatamente l’organismo si ponga in un’ottica di mantenimento della vita nell’ordinaria quotidianità, attraverso la sua funzionalità normale: cioè il cuore che batte regolarmente e spinge il sangue in tutto il corpo, il respiro che ritmicamente ci permette di ossigenarci, l’olfatto, l’udito e la vista e tutti gli altri sensori che c’informano della realtà che ci sta intorno in tempo reale, e così via; azioni che comunemente in medicina vengono chiamate fisiologia (1).
Abbiamo notato che quanto descritto in precedenza va da se, come un automatismo: senza alcuna gestione da parte della persona in causa, addirittura senza che, ormai, lei si accorga di tale funzionamento soggiacente alla coscienza e di quanto la vita dipenda da questo meccanismo autonomo.
QUANDO CI OCCUPIAMO DI NOI?
Quand’è che portiamo attenzione al meccanismo? Quando si guasta! Nello specifico quando manifesta un’alterazione nel suo incedere indisturbato, spesso portata all’attenzione del malcapitato con un dolore o un fastidio, che costringe a ricordarsi del proprio involucro fisico, con i suoi limiti. Il presentarsi del dolore/fastidio porta automaticamente, nella nostra cultura, a pensare che il meccanismo si è inceppato se non addirittura rotto.
Ecco che, nel nostro contesto medico-scientifico, espressione del meccanicismo di cartesiana memoria, un’alterazione dello stato di normalità o fisiologia viene chiamato con il termine patologia (2) che significa “occuparsi della sofferenza” ma di fatto, ci si occupa in modo meccanico solo del corpo come meccanismo rotto da riparare. Non viene minimamente preso in considerazione il fatto che dentro quel meccanismo c’è un essere senziente e pensante, che percepisce, si emoziona, pensa ed esprime tutto questo attraverso il proprio corpo.
IL MOVENTE
Le vicende che hanno influenzato la vita del dottor Hamer e della sua famiglia, ne hanno determinato il suo dedicarsi, “anima, cuore e corpo”, alla ricerca dei meccanismi che sono alla base delle cosiddette “malattie”, permettendogli di lasciare all’intera umanità un sistema d’indagine molto preciso e verificabile da ogni persona dotata di senso critico, che non si ferma al “sentito dire” ma va a verificare ogni cosa senza credere o mistificare a priori. Entriamo in questa nuova comprensione sul funzionamento della biologia.
BIOLOGIA: LA LOGICA DELLA VITA
Uno shock biologico dato da un evento inaspettato, che ci coglie in contropiede, vissuto con una sensazione viscerale di pericolo, attiva come risposta di sopravvivenza uno o più programmi speciali biologici e sensati immediatamente-contemporaneamente sui tre livelli: psiche, cervello, organo.
Quanto espresso dal dottor Hamer nel bel mezzo delle sue ricerche sulle cause della sua “malattia”, un “tumore” al testicolo, della quale era stato vittima a seguito della perdita del figlio Dirk, c’introduce al senso della biologia cioè la logica della vita. Questa la frase alla quale mi riferisco: “Dopo aver capito che la biologia dell’uomo e dell’animale non è affatto così insensata e priva di sistematica come si pensava, senza nessun senso e nessuna finalità, ovviamente cominciai a cercare un sistema per tutta la mia Nuova Medicina…”.
Il suo percorso di ricerche lo portò, come un attento investigatore, ad individuare le basi di un nuovo modo di vedere, capire e comprendere i fenomeni della natura. Ovvero un sistema logico e sensato per la vita, fatto di leggi osservabili e verificabili da chiunque, come il modello del metodo scientifico richiede che lui ha chiamato 5 Leggi Biologiche.
Il dottor Hamer ha potuto elaborare il suo modello usufruendo delle condizioni favorevoli per la sua ricerca date dall’ambiente lavorativo dove svolgeva la sua professione di medico internista, ovvero la clinica universitaria di Heidelberg in Germania.
LA QUINTA LEGGE: LA QUINTESSENZA DELLA BIOLOGIA
Da questa osservazione ogni “malattia” non è il frutto di un errore della natura, di una punizione divina, di qualcosa di “maligno”, ma è l’espressione sana di uno o più programmi biologici speciali finalizzati al superamento di una situazione percepita dalla nostra biologia come pericolosa per la nostra sopravvivenza.
Tutto il lavoro del dottor Hamer trova l’apice nella Quinta Legge Biologica, ovvero la quintessenza della biologia. Questa legge permette di comprendere ogni cosiddetta “malattia” come parte di un programma speciale biologico e sensato della natura – in gergo SBS -, alla luce della storia dell’evoluzione della vita sulla terra.
Da questa osservazione ogni “malattia” non è il frutto di un errore della natura, di una punizione divina, di qualcosa di “maligno”, ma è l’espressione sana di uno o più programmi SBS finalizzata al superamento di una situazione percepita dalla nostra biologia (cioè la parte “istintiva” e non psicologica come spesso si è portati intendere) come pericolosa per la nostra sopravvivenza. Nell’ignoranza di questi collegamenti sensati, siamo avvezzi a considerare i sintomi/”la malattia” come avversità pericolose oltre che fastidiose, senza coglierne l’utilità finalizzata al superamento delle difficoltà e degli imprevisti che la vita ci fa incontrare. E bene rimarcare e porre in evidenza il punto centrale di questa dinamica sensata della biologia: ciò che conta è il percepito biologico! Troppo spesso le 5 Leggi biologiche vengono scambiate come una sorta di psicosomatica, niente di più errato, lo scenario su cui si basano le nostre osservazioni è quello biologico, di ciò che la biologia del corpo percepisce come pericoloso per la sua sopravvivenza.
Facciamo un esempio per iniziare ad osservare le cose con “nuovi occhi”:
Mettiamo che ti svegli con un dolore ad una gamba sopraggiunto senza motivo apparente, che t’impedisce di muoverti con naturalezza e di fare attività sportiva.
Se, anziché imprecare e disperarti per il fastidio e per l’impedimento a poter correre proprio quel giorno, ti fermassi avendo compreso che l’organismo non fa niente per caso ma con una utilità funzionale alla vita e ascoltassi il messaggio che il tuo corpo sta esprimendo in modo molto chiaro: “Lasciami mettere a posto questo muscolo e aiutami stando un po’ a riposo con la gamba, al resto ci penso io che lo faccio al meglio da milioni di anni”, oltre a permettere il naturale ripristino “strutturale” te ne staresti sereno sapendo che non c’è niente di terribile e tanto meno di pericoloso nel funzionamento del tuo corpo, magari facendo tutto ciò che quel fastidio ti consente e che non faresti se andassi a correre, ad esempio, e tutto andrebbe a posto nei tempi fisiologici… Fantasie?
L’INIZIO: LA DHS ED I TRE CRITERI DELLA PRIMA LEGGE
Da scienziato quale era, il merito del dottor Hamer sta nel fatto di non essersi fermato alle prime ipotesi ma di averne verificato empiricamente la valenza, usando il metodo scientifico. Questo, in relazione alla scoperta di ciò che causa la risposta biologica adattativa sensata dell’organismo, gli ha permesso di enunciare la prima legge su basi verificate empiricamente con numerosi casi e con riscontri controfattuali individuando quale fosse il fulcro su cui si appoggia il tutto: la DHS, acronimo di Dirk Hamer Sindrome, ossia il vivere un evento inaspettato come uno shock biologico acuto, altamente drammatico, vissuto con un profondo senso d’isolamento, contemporaneamente su tre livelli: psiche (livello emotivo), cervello, organo.
Ci tengo a sottolineare che ciò che determina quanto appena descritto è la percezione (3) biologica tradotta da colui che sta vivendo quella situazione/evento, con i suoi imprinting ricevuti e il suo modo personale di vedere il mondo!
Abbiamo visto il primo criterio di questa legge. Proseguendo, il secondo criterio dice che l’attivazione dallo shock biologico nell’istante della DHS determina sia la localizzazione del programma SBS nel cervello come focolaio di Hamer rilevabile con TAC, sia la localizzazione nell’organo come “cancro” o “malattia” oncoequivalente, ossia tutti i sintomi e le cosiddette malattie.
Il terzo criterio dice che il decorso del programma SBS è sincrono su tutti e tre i livelli (stato emotivo, cerebrale e organico) dalla DHS, cioè il momento dell’attivazione, fino alla soluzione dello shock biologico, con il ripristino della fisiologia ordinaria ed il ritorno alla normalità.
LA SECONDA LEGGE: LE DUE FASI DEI PROGRAMMI SBS
In questa legge si apprende che, dall’inizio dello shock biologico, cioè la DHS, i programmi SBS seguono un decorso bifasico a condizione di arrivare a soluzione dello shock biologico.
Queste due fasi si distinguono a partire dalla DHS in:
1. FASE ATTIVA – FA – caratterizzata dall’accentuazione della simpaticotonia (4) in quanto risposta adattativa di sopravvivenza che permette all’organismo di trarsi d’impaccio dal pericolo nel quale siamo incorsi, secondo la nostra percezione: percezione biologica che attiva a cascata la nostra percezione cognitiva relativa al vissuto emotivo, l’esperienza e il proprio contesto vita.
2. FASE RIPARATORIA – PCL – dove a prevalere è lo stato di vagotonia (5), condizione necessaria al recupero, alla riparazione dei tessuti coinvolti nella risposta adattativa al pericolo vissuto nella fase attiva. Questa fase è distinta in due parti: la prima, PCLa, è la fase edematosa dove si accumulano liquidi utili al metabolismo della riparazione, ed è il momento dei sintomi più fastidiosi; la seconda, PCLb, è la fase di cicatrizzazione e di espulsione degli edemi. Tra queste due parti troviamo un picco chiamato crisi epilettoide, cioè CE, che determina l’inizio dell’espulsione dei liquidi che formano gli edemi, sia a livello cerebrale che a livello organico, determinando l’inizio della PCLb ed il miglioramento sintomatico.
LA TERZA LEGGE: C’E’ CRESCITA E CRESCITA
Questa legge definisce l’appartenenza dei 4 tessuti originari che compongono l’intero organismo ai 3 foglietti embrionali ognuno con la propria specifica utilità funzionale, ognuno diretto dalla propria specifica area cerebrale.
Questa distinzione netta si evidenzia nel comportamento dei vari tessuti durante il decorso bifasico dei programmi SBS a partire dalla DHS:
1. I tessuti diretti dal paleoencefalo (cervello antico), cioè l’endoderma (6) diretto dal tronco cerebrale ed il mesoderma antico diretto dal cervelletto crescono durante la fase attiva – FA – e vengono ridotti durante tutta la fase di riparazione, la PCL, fino alla normalità ritrovata;
2. I tessuti diretti dal neoencefalo (cervello recente), cioè il mesodema recente (7) diretto dalla sostanza bianca e l’ectoderma (8) diretto dalla corteccia cerebrale si riducono durante la fase attiva – FA – attraverso necrosi ed ulcere e ricrescono durante la fase riparativa – PCL – andando a riparare le riduzioni prodotte nella precedente fase attiva.
Sottolineo il fatto che ogni fase riparatoria alla fine del suo percorso lascerà le sue cicatrici sia a livello cerebrale, oltre che nei tessuti impiegati dal programma SBS, oltre all’esperienza fatta dalla persona.
QUARTA LEGGE: IL SISTEMA SIMBIOTICO DEI MICROBI
Per un approfondimento del tema specifico vi rimando a due miei articoli precedenti:
CONCLUSIONI

Henri Laborit
La sensatezza di ciò che permea la vita sul nostro pianeta la si può trovare, oltre che tutt’intorno a noi, anche dentro di noi con la stessa perseveranza di mantenere se stessa, la vita, evitando di soccombere e farci soccombere, con i limiti fisici e temporali che questa dimensione di esseri viventi ci consente.
Alla luce di quanto riportato in questo articolo, concordo sul pensiero del biologo francese Henri Laborit:
“Quando le società procureranno a ogni individuo fin dalla più tenera età, e per tutta la durata della vita, informazione su ciò che è,…sui meccanismi che gli permettono di vivere, di vivere con gli altri, quando gli procureranno informazioni su quel curioso animale che è l’uomo, come si sforzano da sempre sul modo più efficace di produrre merci, la vita quotidiana di quest’individuo correrà il rischio di trasformarsi.” [Ed io aggiungo volentieri: “in meglio!”].
Articolo di:
Luca Bartolini
Note:
- http://www.treccani.it/enciclopedia/fisiologia/
- http://www.treccani.it/enciclopedia/patologia/
- http://www.treccani.it/enciclopedia/percezione_%28Dizionario-di-Medicina%29/
- http://www.treccani.it/enciclopedia/simpaticotonia_res-5cb74b73-9b5f-11e1-9b2f-d5ce3506d72e_%28Dizionario-di-Medicina%29/
- http://www.treccani.it/enciclopedia/parasimpaticotonia_%28Dizionario-di-Medicina%29/
- http://www.treccani.it/vocabolario/endoderma/
- http://www.treccani.it/enciclopedia/mesoderma_%28Dizionario-di-Medicina%29/
- http://www.treccani.it/enciclopedia/ectoderma/
Bibliografia essenziale:
– R. G. Hamer, “Testamento per una Nuova Medicina Germanica”; Amici di Dirk.
– R. G. Hamer, “Il capovolgimento diagnostico”; Amici di Dirk.
– R. G. Hamer, “Il cancro e tutte le cosiddette malattie”; Amici di Dirk.
– M. Pfister, “Manuale di applicazione delle 5 Leggi Biologiche”; Secondo Natura Editore.
– M. Pfister – S. Cella, “La malattia è un’altra cosa”; Secondo Natura Editore.
– C. Trupiano, “Grazie dottor Hamer”; Secondo Natura Editore.
– C. Pert, “Molecole d’emozione”; Ed. Tea.
– Henri Laborit, “Elogio della fuga”; Oscar Mondadori.
Le informazioni contenute in questo post non sono indicazioni o prescrizioni mediche, hanno il solo scopo di informare. Al fine di agire nel rispetto del proprio corpo e bene farsi seguire da operatori del benessere accreditati e consultare sempre il proprio medico.
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