
Articolo a cura di Sara Lampronti
Ciao sono Sara!
Ti ho già parlato di Mindfulness in uno dei miei precedenti articoli: riporto qui alcuni concetti fondamentali.
- E’ un processo psicologico che può modificare in meglio le nostre risposte alle situazioni e alle difficoltà della vita.
- La Mindfulness è la capacità di essere pienamente coscienti e consapevoli momento per momento.
- La persona ascolta e osserva le proprie emozioni, le proprie sensazioni fisiche e i propri pensieri, accettandoli così come sono, senza giudicarli, senza cercare di modificarli né bloccarli.
- La Mindfulness è caratterizzata da due componenti strettamente interconnesse fra loro: l’abilità di dirigere l’attenzione al momento presente, e l’attitudine con cui lo si fa, costituita da curiosità, apertura e accettazione.
Gli esercizi di Mindfulness ci insegnano a riconoscere i pensieri, i giudizi che la nostra mente produce costantemente e a ritornare gentilmente alla consapevolezza della nostra esperienza del momento.
Per scoprire cos’è la Minfulness è necessario sperimentare l’esperienza in prima persona: capire di cosa si tratta a parole è come voler spiegare il sapore di un frutto esotico a uno che non lo ha mai mangiato. L’unico modo certo per comprendere è assaggiare, fare esperienza in prima persona.
Tuttavia, proverò qui a darti qualche suggerimento su come poter fare un’esperienza “mindfull”.
SUGGERIMENTI PRATICI PER COMINCIARE A PRATICARE MINDFULNESS A CASA
Per sviluppare la mindfulness ci sono opzioni differenti: informali, formali (o rito meditativo). Anche senza dover trovare lo spazio e il tempo adeguati per la meditazione si possono adottare delle pratiche mindfulness informali, come camminare consapevolmente, fare la doccia, o mangiare consapevolmente.
ESERCIZIO 1: cammina consapevolmente invece di focalizzare l’attenzione su cosa è successo al lavoro o pensare all’organizzazione della cena; presta attenzione, momento per momento, alla sensazione dei tuoi piedi che toccano il terreno e osserva lo spazio che ti circonda.
ESERCIZIO 2: prova a fare la doccia in modo consapevole. Potresti godere dell’intera esperienza sensoriale, prendendo consapevolezza dei gesti che si compiono sotto una doccia.
ESERCIZIO 3: sperimenta un’alimentazione “mindful”. E’ gradevole e ti aiuta ad assaporare davvero un cibo. Ogni pasto della giornata può essere un richiamo alla mindfulness e alla gratitudine. Connettiti liberamente con gli agricoltori che hanno piantato e raccolto le verdure, con la persona che ha cucinato; entra in contatto con il sapore del cibo, la sua consistenza, il suo gusto…
Assapora davvero il piatto e prova ad indovinare quanti ingredienti ci sono voluti per realizzarlo. Il pasto più semplice può diventare un banchetto, con un piccolo tocco di consapevolezza.
Assapora il cibo con la mente così come con il corpo.
Quando presti vera attenzione a ciò che mangi e bevi, riesci a coltivare la gratitudine per il cibo di cui disponi. In questo modo, non usi il cibo per compensare i tuoi problemi e puoi accedere facilmente ad una sensazione di benessere e pace, che apre la porta alle intuizioni utile per superare i piccoli grandi problemi della vita quotidiana.
La pratica informale è l’applicazione della mindfulness alla vita quotidiana: qualsiasi azione può essere oggetto di consapevolezza, qualsiasi azione! Queste pratiche informali sono molto utili e benefiche, ma i maggiori studiosi consigliano di accompagnarle con una meditazione formale. La pratica formale si riferisce alla meditazione ed è un momento in cui puoi sperimentare la Mindfulness ai suoi livelli più profondi. L’introspezione prolungata e disciplinata ti permette di esercitare l’attenzione, di osservare sistematicamente i contenuti della mente e di apprendere come funziona la tua mente.
Elemento caratterizzante di questi percorsi è l’attenzione che viene data al fare esperienza personale della Mindfulness. Lo stesso Kabat-Zinn ha detto: “l’insegnamento deve venire dalla pratica personale. Non esiste altro modo”. Praticare la meditazione è allenare i “muscoli” dell’attenzione, dell’osservazione, della presenza mentale, aumentando la propria [flessibilità psicologica].
Articolo di:
Sara Lampronti
Bibliografia essenziale:
– K.Gemer, D.Siegel, R.Fulton (2018); “le psicoterapie orientate alla Mindfulness”, Edra Edizioni.
– Ilios Kotson “quaderno di esercizi di mindfulness”, Vallardi edizioni.
– [Fabio Valenzisi “Ricordati di te”, Argentodorato Editore].
Le informazioni contenute in questo post non sono indicazioni o prescrizioni mediche, hanno il solo scopo di informare. Al fine di agire nel rispetto del proprio corpo e bene farsi seguire da operatori del benessere accreditati e consultare sempre il proprio medico.
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